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29/01/2018 06:00:00

Marsala e i tagli alle ambulanze. Cosa sta accadendo?

I familiari di un anziano che vive nella periferia di Marsala chiamano l’ambulanza. Il signore ha 90 anni, croniche difficoltà respiratorie, ed ha una crisi. Gli operatori del 118 arrivano, fanno il loro dovere, impiegano molto tempo. 

Quasi in contemporanea, in centro, un uomo, sui 40 anni, ha un improvviso attacco cardiaco, mentre è in strada. Viene chiamato il 118. Solo che l’ambulanza che arriva non può caricare l'uomo. Il personale è impegnato dall'altra parte...

Quella che vi abbiamo descritto è una scena che potrebbe accadere a Marsala dopo l’incomprensibile decisione di Seus, la società che gestisce il servizio di pronto soccorso, il 118, di tagliare il personale a bordo delle ambulanze.  Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi:  il 118 a Marsala conta su due autoambulanze. In una delle due, adesso, non ci sarà più il soccorritore (quello che in molti chiamano ancora barelliere), ma solo medico, infermiere e autista. “Non è un taglio di poco conto - precisano gli operatori del 118 - perché il barelliere è colui che fa la maggiore fatica nelle operazioni, perché solleva le persone, svolge un sacco di mansioni che altrimenti occuperebbero molto tempo o che altri, come l’autista (che ha l’obbligo di non lasciare incustodito il mezzo…) non possono fare”.

Dalla Seus motivano i tagli con la scusa del risparmio dei costi, ma non è così. Innanzitutto senza il personale necessario gli interventi durano molto più del previsto, perchè le stesse operazioni richiedono molto più tempo, e il soccorritore è una figura altamente specializzata, ma poi il 118 di Marsala paga, paradossalmente, la sua efficenza: “Molto spesso - raccontano sempre gli operatori del 118 - facciamo interventi che vengono risolti sul momento, per l’efficacia delle cure prestate, senza bisogno del ricovero in ospedale. E’ un aspetto molto importante, perché un paziente che non viene ricoverato è un costo risparmiato per le casse pubbliche. Ma questo parametro non conta, e senza il personale, saremo costretti a portare molti più pazienti al pronto soccorso, complicando una situazione che già di per se è problematica”.

In realtà tutto ciò ha una sua logica: la Seus è la società che gestisce il 118, con dei costi e dei ricavi. L’Asp, l’azienda sanitaria, è un’altra cosa, è l’ente pubblico che si cura, appunto, della salute. La Seus, dunque, riduce il personale, e scarica sull’ente pubblico, l’Asp, eventuali costi (come, appunto, l’aumento delle persone che si recheranno al pronto soccorso…).

Questo ulteriore taglio alla sanità marsalese avviene nel silenzio dell’Amministrazione Comunale, che, anzi, ci ha messo del suo. Poco tempo fa, infatti, come abbiamo raccontato su Tp24.it, è stato cancellata la postazione del 118 della scuola della “cannata” all’inizio di Via Trapani, perchè al Comune servivano quei locali. Morale: i locali sono ancora chiusi, la postazione del 118 è stata spostata all’ospedale in Via Salemi, periferia della città. Se c’è un intervento da fare in centro, mentre prima l’ambulanza arrivava in pochi minuti, adesso si deve fare tutta Via Salemi, Corso Calatafimi, e spesso...rimane bloccata al passaggio a livello della stazione.

Si stanno interessando alla vicenda due consiglieri comunali, Flavio Coppola e Giovanni Sinacori: “Il Sindaco Di Girolamo - dicono - non puà stare a guardare davanti a questo ennesimo depotenziamento dei servizi sanitari a danno della popolazione marsalese. Chiediamo un suo intervento presso la Seus, così come anche i parlamentari regionali marsalesi devono spiegare alla città cosa sta succedendo”.

Aggiunge Flavio Coppola: "Sarebbe stato opportuno trasformare la postazione 118, che ha la sede nei locali vicino alla portineria dell'ospedale, da mezzo di soccorso di base ( solo soccoritore) a mezzo di soccorso avanzato ( infermiere a bordo) più che declassare la postazione 118, che ha sede nel vecchio ospedale, togliendo il soccorritore. Aggiungo che per la complessità del nostro territorio potrebbe essere necessario avere una postazione di una unità mobile di rianiamazione. È un problema che dovrà essere affrontato con il sindaco".