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04/02/2018 06:00:00

Elezioni politiche Italia 2018: ecco come si vota il 4 Marzo, spiegato bene

Come si vota alle prossime elezioni politiche? Domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23, nel collegio ci verranno consegnate due schede: una per la Camera, e una per il Senato, in questo caso se abbiamo più di 25 anni.

Ma vediamo come sono fatte le schede che porteremo in cabina: ciascuna è suddivisa in spazi separati. E ogni spazio separato corrisponde a una coalizione (cioè a un gruppo di partiti che si presentano uniti), oppure a un partito singolo che si presenta da solo. Per ogni area politica vedremo una parte rettangolare in alto, stretta e lunga, che indica il nome e cognome del candidato scelto dal partito o dalla coalizione. Si tratta della parte riservata al collegio uninominale, che dà la vittoria alla persona che prende più voti in quel collegio. Sotto il nome del candidato, ci saranno invece i simboli dei partiti o del partito che lo appoggiano, e accanto a ciascun simbolo troveremo dai due ai quattro nomi: si tratta del cosiddetto «listino bloccato», una lista di persone scelte dai partiti. Questi nomi vengono eletti su base proporzionale. Ma se li votiamo, li votiamo in blocco: non possiamo sceglierne uno solo. Per farla semplice, il candidato dell’uninominale è il giocatore, la lista di nomi sotto di lui è invece la «squadra» che lo appoggia. A questo punto, possiamo prendere la penna in mano. Sulla scheda possiamo mettere due segni: una crocetta sulla parte rettangolare, dove è indicato il candidato al collegio uninominale che preferiamo, e l’altra crocetta su uno dei simboli che lo appoggiano, elencati sotto di lui. Attenzione però. I due segni devono essere fatti nella stessa area. Chi sbaglia sappia che il suo voto sarà annullato. Se volete, potete invece mettere una X solo sul vostro partito di riferimento, ma ricordate che così il voto andrà al candidato dell’uninominale (il giocatore) appoggiato da quella forza politica. Viceversa, se scegliete il candidato, ma non mettete il segno su uno dei partiti che lo sostiene, il vostro voto viene distribuito alla coalizione con metodo proporzionale. La scheda sarà come vedete qui sotto:

Riassumendo
– Si riceve una sola scheda per la Camera e una sola scheda per il Senato.

– Si può votare facendo un solo segno, oppure due, basta che entrambi i segni siano fatti nell’area della scheda che spetta a un’unica coalizione.

– È possibile votare un candidato all’uninominale e, con un secondo segno, scegliere una delle liste che lo appoggiano.

– Si può scegliere anche solo il candidato all’uninominale o solo una delle liste, ma il voto sarà comunque “trascinato” rispettivamente anche sulle liste o sul candidato.

– Non si può votare una lista diversa da quelle che appoggiano il candidato che abbiamo scelto.

Quindi, se volete votare una coalizione ma non vi piace il candidato che la coalizione ha presentato nel vostro collegio uninominale, l’unico modo che avete per non votarlo è rinunciare e votare un’altra coalizione.

Viceversa, se avete deciso di votare per un candidato ma non vi piace uno dei partiti che lo appoggiano, l’unico modo che avete per essere sicuri che il vostro voto non finisca a quel partito è fare due croci, esprimendo anche una scelta per un partito che non sia quello. Attenzione: deve essere parte della stessa coalizione, altrimenti il vostro voto sarà annullato (l’abbiamo già detto?). Infine, non si possono esprimere preferenze sui singoli candidati della lista proporzionale.


Tutto questo procedimento, però, farà poca differenza se liste e candidati non supereranno la soglia di sbarramento. Per eleggere candidati nel proporzionale, una lista deve infatti ottenere almeno il 3 per cento dei voti su base nazionale, per la Camera; al Senato lo stesso, ma riceve seggi anche se – fallendo l’obiettivo del 3 per cento a livello nazionale – abbia ottenuto in una sola regione almeno il 20 per cento dei voti. La soglia per le coalizioni invece è del 10 per cento dei voti, a patto che almeno una delle liste che la compongono raggiunga il 3 per cento a livello nazionale. Se una lista che fa parte di una coalizione non riceve il 3 per cento a livello nazionale, non elegge nessun parlamentare: se ottiene però più dell’1 per cento, i voti che ha raccolto vengono distribuiti tra i suoi alleati.