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14/02/2018 00:15:00

L'ultimo comunista gira per Marsala

 di Leonardo Agate
L’ultimo comunista circola per Marsala. A vederlo, se lo conoscete, potete scansarlo. Ma se non lo conoscete, non si fa notare. Veste borghesemente di grigio.

Pensionato da qualche anno, potrebbe vivere la comune vita dei pensionati, nella gioia degli affetti domestici e nelle cerchia degli amici fuori. Invece no, ha la fissazione del comunismo e del fascismo: nel senso che è comunista e antifascista. E tutto ciò che richiama alla sua mente questi concetti, lo mette in ansia e in agitazione. In questi ultimi tempi si è fissato con i giornali conservatori o di destra, tipo Libero o il Giornale o La verità. La cosa potrebbe passare inosservata, se mantenesse dentro di sé il ribrezzo per quei fogli, e invece lo esterna all’improvviso, e inaspettatamente, in forme violente.
I gestori dei bar e dei circoli ricreativi, che mettono in visione quei giornali, stiano sul chi vive. Quel signore in grigio può diventare pericoloso. E’ capitato che, vedendo sul tavolo di un circolo cittadino una copia del Giornale, l’ha presa e l’ha buttata addosso, con tutta l’asta di metallo porta – giornali, a un innocuo socio che stava seduto per i fatti suoi sul divano.


Nella mente dell’uomo in grigio sono ancora vivide le immagini della guerra civile, che nemmeno ha conosciuto ma ha appreso dalla stampa comunista. E’ fermo al 1948, quando i comunisti andavano a distruggere nottetempo o a imbrattare per renderli irriconoscibili le vignette di Guareschi: quella che raffigurava un macilento prigioniero italiano in Russia e la didascalia diceva: “Mamma, nell’urna ricordati di me”; o l’altra raffigurante Dio che guardava dall’alto dei cieli l’interno della cabina elettorale, e la didascalia diceva: “Dio ti vede, Stalin no”.
Settant’anni di tempo per il nostro “uomo in grigio – ultimo comunista”, è come se non fossero passati, e la propaganda conservatrice deve essere da lui eliminata.
Come tutte le persone eccezionali, il nostro uomo è stato immortalato nelle terzine del poeta contemporaneo, marsalese d’importazione milanese, Enrico Borgatti, nella sua Allegra Commedia, ed. Fai da Te s. p. a. (Senza Pudor Alcuno): “ …C’è un, che se leggi Il Giornal di Berlusconi,
o Libero o La Verità, si congestiona il viso e l’occhio si fa guercio,
e lo rimbotta, e Tumbarel gli dice: “Vedi di non romper i coglioni.”
Allor sen va e nel suo sen borbotta…”