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15/02/2018 06:00:00

Elezioni, domani Boschi a Marsala, Leu all'attacco dei grillini sui falsi rimborsi

 Poche settimane e gli italiani saranno chiamati al voto. La legge elettorale Rosatellum sarà sperimentata per la prima volta.
Di certo c'è che Matteo Renzi ha creato a sua immagine e somiglianza questo nuovo sistema elettorale. Ha degli alleati, nella coalizione di centro sinistra, ma sono dei satelliti deboli che difficilmente potranno arrivare al 3% nazionale.
I voti di questi partiti, +Europa di Emma Bonino, Insieme di Riccardo Nencini-Prodi-Verdi, la lista della Lorenzin, non finiranno nel nulla. Al di sotto del 3% nazionale nessuno prenderà i deputati ma i voti espressi confluiranno al partito più forte, in questo caso al Partito Democratico, che mira ad avere il gruppo parlamentare più forte.
Gravita attorno alla legge un legittimo sospetto di incostituzionalità, la Consulta si esprimerà anche sul Rosatellum.
Renzi lo dice in tutte le sue apparizioni tv : a vincere sarà il partito che porterà alla Camera e al Senato il gruppo parlamentare più numeroso. Meglio, per la coalizione di centro sinistra, che i partitini non raggiungano il 3%. Seguendo questi schemi si comprende bene perchè la Lorenzin e Casini siano candidati tra le fila del Pd.
Iniziano ad arrivare i big in questa tornata elettorale.
Bisogna puntare a vincere, pertanto, eccoli in arrivo in Sicilia, anche a Marsala.

Venerdì Anna Maria Angileri ospiterà, presso il proprio comitato di via Dei Mille 68, Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'appuntamento è per le 19, sarà presente anche Davide Farone, sottosegretario alla Salute.
I due big dem, e la candidata, incontreranno elettori e simpatizzanti.
La vittoria, e la credibilità, del Pd in tutta la Sicilia si gioca su dei passaggi importanti.
Chi rischia di più è senz'altro Faraone, numero uno di Renzi sull'isola. Dovrà dimostrare di avere avuto acume nel fare le liste e soprattutto di virare verso un modo diverso di fare politica, eliminando vecchi surrogati.
La Boschi sarà presente per parlare di infrastrutture in Sicilia, per indicare quale sia stato finora il percorso del governo di centro sinistra, quali i programmi su cui scommettere.

Fabrizio Bocchino, candidato al Senato con LeU, per il collegio proporzionale della Sicilia occidentale, entra nel merito della questione dei falsi rimborsi del movimento Cinque Stelle.
“In questi giorni il M5S ci ha deliziato con il peggio della vecchia politica. Deputati e Senatori della Repubblica che mentono e balbettano davanti alle telecamere e che spariscono (con i soldi?) il giorno dopo. Un capo politico che prima tenta di minimizzare, dichiarandosi fiero di loro, e che poi, pressato, li sconfessa, propinandoci la fandonia della rinuncia alla candidatura. Ad oggi, ancora silenzio sugli altri coinvolti. Professano trasparenza, ma chiudono le pagine social pubbliche dei parlamentari che hanno già ammesso di aver mentito ai cittadini, eliminano alcune delle distinte dei bonifici effettuati dai deputati regionali siciliani, fino a qualche giorno fa presenti sul sito delle rendicontazioni del M5S Sicilia. Che tipo di trasparenza professano i 5 Stelle? Forse una volta al Governo invocheranno il segreto di stato ogni qual volta uno di loro farà qualcosa che li mette in difficoltà? O avendo le chiavi del bilancio dello Stato, per pochi spiccioli dichiareranno il falso e intascheranno?”. Così Bocchino, che poi punta il dito contro il senatore trapanese grillino Maurizio Santangelo: “Gli altri parlamentari dovrebbero alzare la voce contro i loro colleghi fedigrafi e smascherarli. Ed invece il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo cosa fa? Anche lui preferisce sfumare la vicenda con il solito ritornello che comunque "gli altri sono peggio", e così perde l'ennesima occasione per dire o fare qualcosa di veramente utile per il Paese”.
Poi, Bocchino, si rivolge proprio al senatore Santangelo: “Ti faccio un paio di domande che i tuoi attivisti non hanno il coraggio di farti: sei stato a Roma alla riunione con il tuo capo politico a mostrare le tue carte? Le fai vedere anche a noi, grazie?”.

Toni Scilla, candidato per la coalizione di centro destra per il collegio uninominale Senato in Sicilia occidentale, ha incontrato a Palermo l'assessore Edy Bandiera con una delegazione della marineria marsalese. Si è dibattuto della ripartizione delle quote tonno rosso anticipata dal Ministero.
Una proposta triennale, secondo Scilla, che metterebbe fine alle speranze di una ripartizione equanime delle quote con conseguente rovina del comparto ittico siciliano. L’assessore Bandiera ha dimostrato totale condivisione circa la necessità manifestata: “La giunta è già al lavoro per sostenere un settore che riteniamo strategico per il futuro dell’intera Isola. Il Governo regionale non trascurerà di porre grande attenzione alla delicata problematica affinché le nostre marinerie non siano umiliate ancora una volta”. Questa la dichiarazione di Bandiera al termine dell'incontro.

Di quote tonno parla anche Pamela Orrù, senatrice del Pd in carica, candidata alla Camera dei Deputati per il collegio uninominale di Trapani. La Orrù interviene sulla questione della ripartizione delle quote aggiuntive assegnate dall’UE all’Italia per la pesca del tonno rosso, riguardanti le tonnare fisse italiane e, in particolare, quella dell’isola di Favignana. L’esponente del Pd ha sollecitato, con una nota, il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, a dare seguito, in tempi brevi, alla richiesta di incontro già avanzata dal sindaco di Favignana.
Dichiara la candidata Orrù:

“È stato grazie al mio emendamento, approvato nell’ambito del decreto Mezzogiorno, che siamo riusciti ad ottenere l’assegnazione delle quote aggiuntive alle tonnare fisse italiane, tra cui la tonnara fissa di Favignana, qualora ne facciano richiesta, già a partire da quest’anno. Si tratta di un provvedimento per il quale mi sono impegnata a lungo, consapevole delle sue positive ricadute, in termini di economia e occupazione, e che è fortemente auspicato dal territorio. Sarebbe un grave danno all’economia isolana, e non solo, non dare seguito a tali aspettative. Ritengo fondamentale che il sindaco delle Egadi, anche nella qualità di presidente dell’Area marina protetta, sia ascoltato in proposito”.



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