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16/02/2018 06:00:00

Musumeci accelera sui fondi per la Sicilia. L'Ars vara la commissione antimafia

 Nello Musumeci, presidente della Regione, e buona parte della sua Giunta sono andati a Roma.
Da raggiungere c'era l'accordo sui fondi per la Sicilia.
Al termine dell'incontro si è deciso di concretizzare una task-force tra i funzionari regionali, quelli del Ministero della Coesione e i funzionari della Comunità europea che si occupano di spesa.
Dovranno realizzarsi le opere che sono state inserite nel Patto per il Sud, sulla loro corretta esecutività vigileranno rispettivamente il governo regionale di Palermo e quello nazionale di Roma.
Questo è stato stabilito nei quartieri generali romani, tra il Ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e gli assessori Roberto Lagalla alla Formazione, Ruggero Razza alla Sanità e Mimmo Turano alle Attività Produttive.
Soddisfazione ha manifestato il Ministro Vincenti: “C’è un grande clima di collaborazione con il Presidente Musumeci. Abbiamo fatto il punto sullo stato di avanzamento delle opere del Patto per il Sud e concordato la task force triangolare che servirà a fare presto e bene tutti insieme”.
Sospiro di sollievo anche per Musumeci, che eredità una posizione pesante del passato governo regionale: “Dal 2014 ad oggi non è stato fatto molto, forse neanche lo stretto necessario. Entro il 31 dicembre dovremo certificare oltre 700 milioni di euro e ne risultano certificati soltanto 7 milioni”.
La Sicilia avrà la possibilità di spendere circa 5 miliardi di euro nei prossimi anni, l'isola potrebbe davvero cambiare volto.

A Roma, per ragioni diverse, si trova anche Mariella Ippolito, assessore regionale alla Famiglia. La Ippolito ha deciso di agire in prima persona, chiede all'Inps lo sblocco dei pagamenti dei sussidi per i precari Asu e Pip, che non percepiscono le somme dal mese di dicembre 2017.
L'assessore regionale, per dare forza alla sua protesta, si è incatenata davanti gli uffici dell'Inps, l'Ente, infatti, non vuole rinnovare la convenzione con la Regione.

L'Ars ha approvato il disegno di legge che istituisce la commissione regionale Antimafia. Bisognerà, adesso, eleggerne il presidente, il più accreditato è il nome di Claudio Fava.
Meno membri, in questa legislatura, per la commissione, che passa da quindici a tredici componenti, da tre a a due vicepresidente.
La Commissione avrà anche il potere di vigilare sulla corruzione in Sicilia.

Si mette la parola fine alla polemica sugli stipendi d'oro. Tornano i tetti, trovata l'intesa con sei sigle sindacali, verranno ripristinati i tetti per il prossimo triennio, 2018-2020. Dal primo marzo gli stipendi saranno di 240 mila euro lordi per i dirigenti, 204 mila euro per gli stenografi, 193 mila euro per i segretari, 148 mila euro per i coadiutori, 133.200 euro per i tecnici e di 122.500 euro per gli assistenti parlamentari. Dagli stipendi verranno escluse le indennità di funzione e mansione, che vanno da un minimo di140 euro netti per le categorie più basse a un massimo di 1.273 euro netti per quelle più alte.