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12/03/2018 18:50:00

Selinunte, crolla un pezzo di porto

  Dopo un primo crollo avvenuto qualche giorno fa e l’immediata dismissione dell’impianto carburanti, oggi la banchina lato terra è crollata rovinosamente in acqua. Un crollo annunciato. Ne avevano parlato in due: Fabio Bologna e Sergio Tancredi.

Il primo è il titolare dell’impianto che rifornisce di gasolio i pescherecci. E l’altro è l’onorevole 5 Stelle che circa un mese fa, dopo un sopralluogo aveva disposto un’interrogazione all’Assemblea Siciliana, mettendo l’accento proprio su temuti crolli. 

Fabio Bologna, dalla sua pagina facebook, già il 9 marzo scorso aveva scritto un avviso alla marineria: “Questa mattina mi sono già attivato per trovare una soluzione provvisoria per rimettere in funzione almeno la colonnina del Gasolio Motopesca.Volevo rassicurare TUTTI i marinai che sto facendo il possibile, a mie spese, per riparare al danno che purtroppo avevo previsto! Nessuno mi ha ascoltato quando si poteva evitare questo disastro, ora tutto dipende dagli enti che devono decidere”.

A fine gennaio invece, Sergio Tancredi aveva scritto in un’interrogazione all’Ars che “le criticità in oggetto sarebbero direttamente riconducibili a lavori effettuati circa due anni fa, a causa dei quali per facilitare il passaggio di un cavo, avrebbero tagliato il molo tranciando le barre di ferro, con ciò determinando l’instabilità della parte esterna del molo”. E che “il possibile crollo dello stesso determinerebbe un enorme danno a tutto il territorio e ingenti spese”.

Dalla fine di febbraio erano cominciati i lavori di bonifica dalle alghe (posidonia) e dalla sabbia, grazie ad un finanziamento regionale di 70 mila euro da parte della Regione Siciliana, in seguito all’interessamento del noto politico mazarese Toni Scilla.

Oggi, a prescindere dalle responsabilità, è successo qualcosa che forse si poteva evitare.

 

Egidio Morici