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14/05/2018 21:29:00

"Sistema" Montante: c'è anche Schifani indagato

 Vertici dei servizi segreti civili, esponenti delle forze dell'ordine, docenti universitari, politici. Sono ventidue le persone indagate nell'ambito dell'indagine che ha portato all'arresto - per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione - dell'ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante, e di altre cinque persone (tutte ai domiciliari). Nomi eccellenti, come quello del senatore palermitano di Forza Italia Renato Schifani. Anche l'ex presidente del Senato avrebbe fatto parte della "rete" che consentiva a Montante di essere costantemente informato sulle inchieste che lo riguardavano. Un terremoto nato a Caltanissetta, con pesanti ripercussioni fino a Palermo e Roma.

Con Schifani, nell'elenco degli indagati, anche il docente dell'Università di Palermo Angelo Cuva l'ex generale Arturo Esposito, ex direttore del servizio segreto civile (Aisi); Andrea Cavacece, capo reparto dell'Aisi; Andrea Grassi, ex dirigente della prima divisione del Servizio centrale operativo della polizia; Romeo Letterio, nella qualità di comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Caltanissetta; Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della guardia di finanza di Caltanissetta e poi capocentro della Dia nissena; Mario Sanfilippo, ex ufficiale della polizia tributaria di Caltanissetta. Indagati anche l'ex sindacalista Cisl e oggi dirigente di Fondimpresa (Fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria) Maurizio Bernava, gli imprenditori Andrea e Salvatore Calì, il responsabile del reparto analisi dell'Aisi Alessandro Ferrara, il direttore di Reti d'imprese di Confindustria Carlo La Rotonda, Salvatore Mauro, Vincenzo Mistretta.

Schifani, in particolare, avrebbe "riversato le notizie complessivamente apprese dal generale Esposito sulle indagini in corso nel procedimento instaurato a carico di Montante, a Cuva", affinchè le comunicasse a uno degli arrestati, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D'Agata, ex capo centro della Dia.

"Apprendo con stupore - commenta Schifani in una nota - l'indagine a mio carico riguardo una mia presunta condotta, che è assolutamente inesistente. Mi riservo, piuttosto, di denunciare per millantato credito chi per ipotesi mi ha coinvolto e fin d'ora sono a disposizione dell'autorità giudiziaria per comprendere meglio la vicenda e avviare tutte le iniziative opportune, al fine di tutelarmi da un'accusa palesemente infondata. Rinvendico, infine, che non ho mai avuto alcuna amicizia o frequentazione con il signor Montante, a dimostrazione dell'assoluto disinteresse nei confronti di quest'ultimo".