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22/05/2018 06:00:00

Il sistema Montante, Crocetta e gli scandali sessuali, i rapporti con Lirio Abbate e altri

 Emergono via via sempre più particolari dall'inchiesta sul "sistema Montante". Nella vicenda è indagato anche Rosario Crocetta. L'ex presidente della Sicilia è accusato di corruzione per i presunti finanziamenti illeciti ricevuti e per i rapporti poco limpidi con l' imprenditore Calogero Antonio Montante e la sua cricca. In un passaggio dell' avviso di garanzia si legge: «Crocetta riceveva da Montante l'utilità consistita nell' aiuto per impedire che venisse reso pubblico da parte di giornalisti un video dal contenuto scabroso attinente alla vita privata del Crocetta».

Quest'ultimo si è inalberato: «Mi dipingono come una pornostar, come se fossi Rocco Siffredi. Ma dov'è questo video? La verità è che non esiste, è una bufala come al solito per denigrare la mia omosessualità».

 

Quel «come al solito», probabilmente, è riferito a una vicenda analoga, abbastanza recente. A fine marzo lo stesso Crocetta, in un altro procedimento, innescato da un' intercettazione fasulla pubblicata dall' Espresso e che coinvolgeva proprio l' ex governatore, ha accusato i cronisti del settimanale di dossieraggio, dichiarando in aula, chiamando in causa il vice direttore dell'Espresso, Lirio Abbate:  «Lirio Abbate chiamò il mio avvocato, Vincenzo Lo Re, dicendogli che, se avessi denunciato i giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi per diffamazione, L' Espresso avrebbe pubblicato un dossier su mie presunte e inesistenti pratiche pedopornografiche in Tunisia. Dissi al mio avvocato di riferire ad Abbate che non avevo nulla da temere». Il vicedirettore ha bollato come calunniosa la ricostruzione del politico, mentre il legale di Crocetta si è detto pronto a confermare in Tribunale la versione del suo assistito.

Ecco, nell'ordinanza della Procura di Caltanissetta nei confronti di Montante sono evidenziati gli stretti rapporti tra lo stesso ex presidente di Confindustria Sicilia con Abbate.

In una tabella sono riepilogati gli incontri del cronista, ben 42 tra il 2008 e il novembre 2014, compreso quello del Ferragosto 2012 sullo yacht di Montante. In quest' ultima occasione sarebbe stato presente pure l' ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, successivamente chiamato da Crocetta a lavorare con la sua giunta.

Aggiunge il quotidiano La Verità: "Alla porta di Montante   bussavano molti giornalisti-portavoce dei professionisti antimafia: c'era la firma di punta del quotidiano radical-chic che chiedeva soldi per un film e un posto di lavoro per la compagna; c' era il giovane cronista d' assalto nisseno che mandò il curriculum alla Camera di commercio dove Montante era presidente e poi provò a farlo a pezzi su un settimanale nazionale; c' erano pure i due giornalisti che volevano resuscitare L' Ora di Palermo e che per farsi finanziare si rivolsero al cavaliere con la «c» minuscola, per loro meno imbarazzante dell' ex Cavaliere, l' innominabile Berlusconi". 

Ma Montante non avrebbe sganciato gli euro richiesti e, successivamente, avrebbe collegato gli attacchi giornalistici a quella sua scarsa prodigalità, mettendo in archivio a futura memoria le email con le richieste inviate dai cronisti.

Era finito tutto nei grandi server delle aziende di Montante, che gli investigatori siciliani stanno setacciando in queste ore. Anche alla ricerca di video imbarazzanti. Certo la domanda di Crocetta è legittima: esisteranno questi filmati? Gli inquirenti potrebbero non avere ancora scoperto tutte le loro carte per contestarle all' ex governatore nell' interrogatorio a cui sarà sottoposto nei prossimi giorni.

La Procura di Caltanissetta ipotizza per l' ex governatore della Sicilia il finanziamento illecito e il concorso in associazione per delinquere finalizzato alla corruzione. Il politico avrebbe incassato circa 1 milione di euro da cinque imprenditori per la campagna elettorale del 2012 e in cambio, tra le varie cose, avrebbe inserito nella sua squadra due assessori indicati da Montante. 

L'ORDINE. Dopo le notizie sui rapporti tra l'imprenditore Antonello Montante, arrestato nei giorni scorsi e alcuni giornalisti, l'ordine dei giornalisti di Sicilia trasmetterà alla Procura di Caltanissetta gli ''esiti delle proprie indagini e delle audizioni dei colleghi che, già nel 2015, erano stati sentiti su vicende strettamente collegate a quelle attuali''. Il presidente dell'Odg Siiclia, Giulio Francese, prenderà contatti con il capo della Dda nissena per chiedere copia degli atti ostensibili, anche non costituenti notizie di reato, riguardanti iscritti. ''Gli accertamenti dell'Ordine - dice una nota - che si erano fermati in doverosa attesa degli eventuali sviluppi giudiziari, possono essere infatti utili per l'accertamento della verità da parte degli inquirenti, così come ciò che è emerso dalle intercettazioni e dai riscontri trovati dagli investigatori può servire per stabilire se, in che misura e a quali livelli il 'sistema Montante' abbia tentato di estendere a singoli iscritti o a singoli organi d'informazione quella che i magistrati hanno definito una 'rete tentacolare'". L'Ordine approfondirà i fatti ''rimanendo vicino a tutti i colleghi citati negli atti, se risulterà che hanno svolto e continuano a svolgere il proprio mestiere ignorando le sollecitazioni e le lusinghe provenienti da ambienti legati a un'antimafia che, sfruttando un'immagine 'ufficiale', si rivela nei fatti ambigua e insidiosa''. Considerato che tra gli indagati nell'inchiesta nissena vi è anche la giornalista pubblicista Maria Grazia Brandara, che, per motivi connessi alle funzioni pubbliche rivestite negli ultimi anni, di fatto non esercita da tempo la professione, il Consiglio dell'Odg Sicilia ha deciso di interpellarla per sapere ''se abbia ancora interesse alla permanenza nell'albo''.