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26/07/2018 09:50:00

Marsala, un anno fa a Favignana la morte di Roberto Lipari. Il ricordo e il dono

Un anno fa moriva a Favignana Roberto Lipari. L'assicuratore marsalese, molto noto in città, era sull'isola con degli amici, quando ha avuto un malore fatale. Aveva 41 anni. Era in gita con gli amici per una giornata particolare: l'addio al celibato di un suo amico il cui matrimonio era in programma la settimana successiva.

Oggi il suo ricordo vive con le donazioni che le famiglie Lipari, Sala, e gli amici di Roberto hanno fatto all'isola di Favignana. 

 “Un sentito ringraziamento alla famiglia Sala-Lipari e agli amici di Roberto per avere donato all' isola di Favignana le attrezzature della camera mortuaria del Cimitero”. Lo rivolge il sindaco delle Isole Egadi, Giuseppe Pagoto, dopo la cerimonia in ricordo di Roberto .

Nel pomeriggio di domenica, 22 luglio, a un anno esatto dal tragico episodio, le famiglie e gli amici hanno voluto ricordarlo con una cerimonia svoltasi al Cimitero comunale dell’isola, organizzando al contempo il ripristino della camera mortuaria di Favignana.

Questo quanto scritto per l’occasione da Michele Sala, padre di Elena e suocero di Roberto Lipari, in ricordo del giovane prematuramente scomparso:

“A nome di mia figlia, della mamma di Roberto e di tutti noi volevo ringraziare il sindaco Giuseppe Pagoto, l’Assessore Montoleone, il Parroco Don Carlo, il dott. D’Angelo, l’Arch Guastella, la Sig.ra Giusi Randazzo, il Sig. Filippo Messina e tutti i favignanesi che quel giorno e anche oggi, hanno confermato la generosa disponibilità degli isolani. Ringrazio ancora Padre Ponte e tutti i presenti che hanno voluto condividere con noi questa giornata in ricordo di Roberto. La donazione, fatta anche con il generoso concorso degli affettuosi amici di Roberto, vuole essere un segno di serena nostra riconciliazione con l’isola, nella speranza che le dotazioni della camera mortuaria, possano quanto meno evitare ad altri sfortunati, ulteriori angosce nel momento del dolore. Permettetemi ancora due parole. Quando Elena cominciò a frequentare Roberto anche io e Carla, come fanno tutti i genitori, cercammo di avere informazioni su questo ragazzo. Ci fu detto da tutti che Roberto era un bravo ragazzo di buona e sana famiglia. Bravo ragazzo. Si Roberto era un bravo ragazzo, ma ci siamo resi subito conto che la definizione era riduttiva. Infatti Lui era bravo nell’essere, nel vivere, nella disponibilità, nell’onestà, nella generosità, negli affetti, nell’allegria, nella riservatezza, nella correttezza, nell’innata modestia. Conoscerlo ed amarlo è stato un privilegio, il suo modo d’essere prima ci ha stupiti poi conquistati. Riposa, figlio, nel mondo dei giusti”.



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