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01/08/2018 18:00:00

Arte, quasi mezzo secolo della rivista “Fermenti”

E’ uscito il numero 247 di “Fermenti”, la rivista romana nata nel 1971 e diretta da Velio Carratoni. Nasce come “Rivista di critica del costume e della cultura” e, successivamente, come “Periodico a carattere culturale, informativo, d'attualità e costume” ed edita dall’omonima casa editrice (che, ad esempio, negli anni ’70, ha pubblicato la “Storia della critica letteraria” di Francesco Foti, oltre mille pagine in tre volumi, adottata da importanti cattedre universitarie italiane ed estere).

Fin dall’inizio della sua pubblicazione, “Fermenti” ha sempre cercato di creare “un collegamento vivo e interessante con ogni forma critica, utilizzando un linguaggio nuovo e anticonformista”.

A vedersi non sembra neanche una rivista ma un grosso tomo con le sue ben 532 pagine. Nonostante la sua corposità e “pesantezza”, mantiene la struttura di una rivista suddivisa in rubriche (Contemporanea, La critica letteraria oggi in Italia, Saggistica, Diritto, Memoria, Parlar franco, Musica Rievocazioni, Poesia, Arte, Narrativa, Cinema, Traduzioni, Biblio/Caravan, Biblio/Saund, Recensioni, Pastone) e risulta essere ben impaginata ed arricchita di immagini (anche di opere artistiche) in bianco/nero e a colori; alcune pagine della Rivista (a mo’ di inserto) sono gestite dalla “Fondazione Piazzolla”.

Il numero in questione presenta interventi di Artosi, Baldaccini, Bucci, Canfarelli, Cara, Carlino, Carratoni, Casetti, Colletti, Conte, Contiliano, D’Amaro, De Santi, Dell’Aquila, Dettori Monna, Di Stefano, Ermini, Fontana, Forti, Goni, Guarracino, Muzzioli, Nitzàn, Palladini, Panella, Pasero, Pasterius, Pennisi, Piantoni, Piazzolla, Pieri, Piga, Rega, Rondi, Sanavio, Sangiglio, Scotti, Sidoli e Spagnuolo.

Per citare un’intellettuale vicino a noi, Antonino Contiiano, all’interno della Rivista risultano due suoi contributi: il primo, nella sessione “Saggistica”, è il saggio “Kair?s di Soviet poeti kom-futy vs la governance neocapitalistica” (un saggio sul Futurismo sovietico nell’anno, il 2017, dei 100 della Rivoluzione d’Ottobre); il secondo, nella rubrica “Poesia”, riguarda la pubblicazione di due poesie collettive “Guevara goguEr e Er Giap” e dalle opere del pittore Giacomo Cuttone che “configurano” l’identità dei due personaggi (i due testi poetici, pubblicati in rete sin dal 2016 sotto il nome di “Noi Rebeldía”, nel corso hanno avuto anche versioni recitate e intreccio intersemiotico tra musica e pittura).

In quasi mezzo secolo dalla sua prima uscita, la Rivista è sempre stata luogo idoneo e punto di riferimento per tutte le vitalità culturali, gli stati d’animo di agitazione e le istanze di sperimentazione, i fervori di valori culturali e morali, di creazioni e di sviluppo – insomma i “Fermenti” dello spirito, dell'ingegno, della fantasia – che, qui, vi hanno trovato spazio e voce.