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09/11/2018 06:00:00

Niente congresso del Pd in provincia di Trapani. Tutto rinviato per un partito nel caos

 Il Partito Democratico in provincia di Trapani tenta di fare ordine, cerca di creare le condizioni migliori per la fase congressuale. Ma ci sono grandi difficoltà e altrettanta confusione.

I dem del trapanese sostengono di esserci sempre stati nel dibattito politico provinciale, di non avere lasciato mai i territori da soli, ma su questo tra di loro non sono tutti d'accordo.
Cosa significhi questo è tutto da capire: se stare al porto con una maglietta rossa ha significato non abbandonare i territori è l'elettore, allora, che non ha compreso il nuovo corso di questo partito.
Alla direzione provinciale hanno partecipato un po' tutti gli aventi diritto, c'erano i marsalesi Anna Maria Angileri insieme ai consiglieri comunali Federica Meo, Calogero Ferreri e Mario Rodriquez, da Petrosino è arrivata Concetta Vallone, Giacomo Tranchida ha presenziato, così come Camillo Oddo e Francesco Brillante. A presiedere i lavori Marco Campagna, segretario provinciale, che al momento non si sbilancia sulla sua eventuale ricandidatura ma che sottolinea come sia il momento meno adatto per svolgere un congresso provinciale e comunale prima ancora di quello regionale.
La necessità è quella di capire cosa vorranno fare di questo partito, che ha salvaguardato nei tempi posizioni e poltrone, e che non ha più, però, la tenuta elettorale sui territori, non hanno credibilità.

Non è solo la sigla del partito che ha un indice di gradimento basso, la classe dirigente che finora lo ha composto non ha il piglio necessario tra la gente.
Una classe dirigente che si è fatta vedere di casa in casa solo per la ricerca del voto durante le regionali, c'era un deputato da eleggere, cosa che è venuta a mancare per le elezioni del 4 marzo quando le caselle ad elezione certa erano garantite a soggetti troppo lontani.

Non c'è l'accordo, quindi Campagna sposa quello che la direzione tutta ha deciso: rinvio dei congressi, proposta che verrà lanciata alla commissione regionale del partito. Del resto non si capisce bene: con quale tesseramento si dovrebbe votare? L'unico ancora valido è quello del 2016, si sostiene che online il tesseramento lo si può fare in qualunque momento. Il problema è proprio questo, riuscire a convincere le persone a tesserarsi in un partito che è in fase calante, che non ha avviato alcun tipo di dibattito politico costruttivo sui territori.

Troppi nodi da sciogliere, da una parte c'è il nome di Baldo Gucciardi che circola per la segreteria regionale, ma il diretto interessato nega.
Campagna è uno dei suoi delfini, segretario di fiducia, potrebbe dunque spingere per la sua riconferma.
La direzione provinciale, tuttavia, almeno i componenti che erano lì presenti, ha deciso di far saltare la fase delicata, e anche suicida, dei congressi immediati.

A celebrarsi saranno anche i congressi comunali, con i circoli che dovrebbero avviare il dibattito interno: con chi? A Marsala c'è il buio totale. Il circolo ha avuto una segretaria, voluta dal sindaco Alberto Di Girolamo, Antonella Milazzo, che si è dimessa per le note vicende interne al partito, poi fu la volta del commissario Domenico Venuti, sempre voluto da Di Girolamo (non ne azzecca una), adesso c'è il buco nero.
Si interrogano in molti, consiglieri comunali compresi, con quali tesserati si andrebbe al voto? Sarebbe solo una farsa pro forma, magari un'altra acclamazione.



Politica | 2024-05-28 17:22:00
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