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12/11/2018 06:00:00

Il bando, le offerte, i voli. Cosa sta succedendo all'aeroporto di Trapani Birgi

 E’ passato più di un mese dalla chiusura dei termini per presentare le offerte per i voli a Trapani Birgi, e ancora nulla di fatto. Non si sono ancora aperte le buste, non si sa che tipo di offerte hanno presentato le uniche due compagnie aeree partecipanti. Insomma, a Birgi è tutto in standby.


Cosa succederà nei prossimi giorni?
Intanto il 15 novembre, giovedì, è fissata la prima seduta della nuova commissione che dovrà esaminare le offerte. Si tratta di una commissione organizzata nell’ambito della Cuc (Centrale unica di committenza) di Comiso, che è responsabile del procedimento del bando per l’aeroporto di Trapani Birgi. Dopo un primo giro a vuoto, con la rinuncia di uno dei componenti sorteggiati, la commissione ha dovuto individuare il componente mancante. Sono tre in totale.

Giovedì, se tutto va bene, ci sarà l’apertura delle buste contenenti le offerte presentate da Alitalia e Blue Air. Le due compagnie aeree hanno partecipato al bando che sulla carta parla di “azioni per la promozione turistica del territorio della provincia di Trapani”. Nella sostanza si tratta di trovare delle compagnie aeree in grado di effettuare delle tratte per far arrivare passeggeri al Vincenzo Florio, e soprattutto per mantenere un trend turistico accettabile. Le compagnie aeree non effettueranno questi voli gratis, ma in base al contratto che si andrà a stipulare verranno pagate. Sempre sulla carta si comprano servizi di marketing e promozione del territorio, nella sostanza si acquistano voli. I soldi per il bando li ha messi la Regione Siciliana, azionista quasi unico dell’Airgest, la società che gestisce il “Vincenzo Florio”.

In totale ha finanziato il bando con oltre 14 milioni di euro, per dei contratti che avranno durata triennale. Il bando, a differenza di quello cassato dal Tar un anno fa, è suddiviso in lotti, ossia in destinazioni. Sono 25 le destinazioni previste, 14 nazionali e 11 internazionali. Ogni compagnia poteva presentare offerte anche soltanto per un lotto. A differenza del precedente bando, quindi, non si è chiesto di presentare offerte per tutto il pacchetto. Dicevamo che le offerte sono state presentate da Alitalia e Blue Air. In tutta questa vicenda potrebbe esserci la presa in giro. Perchè le due compagnie effettuano già dei voli da e per Trapani Birgi, che rientrano in quelle destinazioni previste nel bando, senza percepire il becco di un quattrino ad oggi, finanziandosi solo con biglietti acquistati dai viaggiatori. Quindi potrebbero aver presentato delle offerte per le stesse destinazioni, con il vantaggio di essere pagati in più dal territorio per effettuarle. Grande assente a tutta questa procedura è Ryanair, che ha di fatto abbandonato Trapani Birgi. La compagnia aerea irlandese da quando è cominciata la crisi di Birgi ha potenziato i voli all’aeroporto di Palermo Punta Raisi. Aveva partecipato, Ryanair, al primo bando indetto lo scorso anno e in pratica cucito su misura, ma quel bando venne impugnato da Alitalia davanti al Tar che ne ha accolto il ricorso. Adesso Ryanair ha abbandonato Birgi, stanca delle diatribe, dell’incapacità di gestire l’aeroporto, dell’inesistenza di servizi nel territorio, dell’inesistenza di una politica di sistema nel territorio della provincia di Trapani. Una compagnia che ha fatto arrivare il Vincenzo Florio a movimentare fino a 1,8 milioni di passeggeri l’anno.


Non avrà un futuro facile l’aeroporto di Trapani Birgi,
se le cose continuano così. L’unico modo per salvare il salvabile è quello della fusione con Palermo. Una circostanza che trova favorevoli tutti i principali attori, tagli imprenditori, alla Regione, alle istituzioni locali. Ma ci vorrà tempo, anni. 


Adesso si aspetta l’esito di questo bando. Giovedì si apriranno le offerte. E’ molto probabile che ci sarà un secondo bando. Le compagnie aeree che hanno presentato le offerte difficilmente lo avranno fatto anche per le destinazioni estere. C’è quindi la possibilità che i lotti rimasti non assegnati possano essere rimessi sul mercato. Della procedura è il Comune di Marsala Ente capofila della Coalizione territoriale (comprende anche Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Campobello, Castellammare, Custonaci, Favignana, Paceco, Salemi e Valderice) che ha sottoscritto l'Accordo di Collaborazione per il rilancio dell’aeroporto. Le tratte nazionali sono verso le regioni Sardegna, Lazio, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana, Lazio, Veneto e Friuli Venezia Giulia, mentre quelle internazionali sono Francia, Polonia, Belgio, Germania, Malta, Olanda, Slovacchia, Spagna, Repubblica Ceca