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24/11/2018 07:01:00

Mafia, maxi confisca per l'impero di Carmelo Patti: un miliardo e mezzo di euro

11,27 - Per leggere l'elenco dei beni confiscati a Patti ci vogliono due minuti e mezzo. E' anche vero, però, che il defunto patron della Valtur nel processo per associazione mafiosa venne assolto, come ricordano i vertici della Dia in conferenza stampa.

Questo perchè, rispetto al procedimento penale, nell'ambito delle misure di prevenzione l'onere della prova spetta all'incolpato. Quindi, per Patti è accaduto quello che è già avvenuto per altri: assolto nel processo penale, perchè non si riesce a dimostrare la sua appartenenza a Cosa nostra ogni oltre ragionevole dubbio, ma tuttavia soccombente davanti al Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione, perchè non riesce lui a dimostrare l'origine lecita della sua ricchezza.

Da lì la confisca. 

 

11,20 - E' cominciata la conferenza stampa a Palermo sulla confisca dell'impero che fu di Carmelo Patti. Tra le curiosità, che spiegano gli inquirenti, c'è anche il fatto che nei conti correnti degli eredi c'erano 43 milioni di euro. Sterminato il patrimonio immobiliare che passa allo Stato. Solo in Brasile, per fare un esempio, ci sono immobili per 18 milioni di euro. "L'uomo chiave del sistema Patti è Michele Alagna - spiega Governale - commercialista con unico cliente, che era appunto Patti. E cognato di Matteo Messina Denaro". 

11,00 -  «Continua l`attacco dello Stato all`enorme patrimonio economico finanziario della criminalità organizzata, in questo caso di Cosa Nostra, di una delle famiglie più importanti, quella di Castelvetrano, che fa riferimento a Matteo Messina Denaro»?, ha affermato il generale Giuseppe Governale, capo della Direzione Investigativa Antimafia.

«?Carmelo Patti - ha aggiunto Governale - è stato un personaggio particolare, perché partì dalla Sicilia nel 1960 per raggiungere la Lombardia. Quando nel 1961 il Tribunale lo dichiarò fallito, lui disse di non avere nemmeno i soldi per mangiare. 50 anni dopo lo troviamo a capo di un impero economico, che sfiora i due miliardi di euro. Una crescita dirompente, non priva di difficoltà, ma che ha potuto imporsi evidentemente anche grazie all'appoggio esterno non sempre lecito. Giravano intorno a lui personaggi indissolubilmente legati a Cosa Nostra. Facciamo riferimento, per esempio, ad un certo Michele Alagna, la cui sorella ha dato alla luce la figlia di Messina Denaro. Si è ora disvelato definitivamente l’immenso patrimonio che aveva accumulato e che era passato agli eredi. L’azione dello Stato è programmata e programmatica. Oggi possiamo dire che finisce un’era, quella di Carmelo Patti e dei suoi accoliti”.».

08,20 -  Sin dal 2011 la redazione di Tp24.it si è occupata di Carmelo Patti in diverse inchieste. Ecco qui alcuni link utili (così se qualcuno oggi vi parla di Valtur, mafia, confisca del secolo e altro potete dire: grazie a Tp24.it sapevo già tutto da anni...).

Cliccando qui la prima parte della biografia di Carmelo Patti, scritta dopo la sua morte. 

A proposito della sua storia (qui un altro articolo): “Né io né mio papà potevamo comprare il necessario per campare … quei quattro pezzi di mobilio che avevamo sono stati pignorati” scriveva nel 1962 in una lettera ai giudici del Tribunale Fallimentare di Trapani. Lui e suo padre all’epoca furono dichiarati falliti.

Abbiamo anche seguito il lungo processo che, tra mille perizie, ha portato oggi alla maxi confisca. Il processo si è basato anche su testimonianze di diversi pentiti, tra i quali Nino Giuffrè che ha raccontato che Carmelo Patti sarebbe stato un uomo di fiducia del boss Bernardo Provenzano. In audizione ha detto di avere appreso che Patti era a disposizione della mafia. Qui un altro nostro articolo.

E spulciando le carte, abbiamo raccontato anche dei rapporti tra la figlia di Carmelo Patti e l'ex numero di Confindustria Sicilia, Antonello Montante.Qui l'articolo. 

Così come abbiamo raccontato anche del sistema di "scatole cinesi" nelle aziende di Patti. Qui l'articolo. 

Per la difesa di Patti invece "i conti erano in ordine". Qui un altro nostro articolo. E anche lui una volta disse: "I miei investimenti al sud? Creo lavoro, sono un meridionalista". Qui l'altro articolo. 

 

07,50 - Negli anni Tp24.it ha dedicato diverse inchieste a Carmelo Patti e ai suoi rapporti con la mafia. A cominciare dal cognato del superlatitante Matteo Messina Denaro, Michele Alagna, che era il suo commercialista.

Ad essere colpiti dalla confisca sono stati i suoi eredi, la vedova Elisabetta Pocorobba, ed i figli Paola, Giovanni e Maria Concetta.


Con la confisca di oggi passano allo Stato i beni della vecchia Valtur, oggi in amministrazione straordinaria: tre resort al momento chiusi (Punta Fanfalo, Favignana; Isola Capo Rizzuto, Crotone; Kamarina, Ragusa), il Golf club Castelgandolfo, una imbarcazione in legno di 21 metri, la “Valtur Bahia”. E poi ancora 400 ettari di terreni, 232 immobili e 25 società che operano anche nel settore del cablaggio di componenti elettrici per autovetture. La società “Cablelettra” è stato il primo grande affare di Patti e si occupava di componentistica per gli elettrodomestici, a metà degli anni Ottanta iniziò a lavorare per la Fiat.

Dalla “Cable sud” di Carmelo Patti partivano bonifici sindacalista della Uil, Santo Sacco, che poi si è scoperto essere uno dei fidati postini del superlatitante Messina Denaro.

Carmelo Patti era nato in una famiglia povera. Faceva il venditore ambulante di vestiti assieme al padre. Nel lontano 1962 furono dichiarati falliti. Poi, passo dopo passo, un'ascesa vertiginosa. Fondò innanzitutto la Cablelettra che si alimentava con le commesse della Fiat. Quindi la scalata al gruppo Valtur, acquisito per 300 miliardi di lire, e la realizzazione di una ventina di villaggi turistici e golf resort in giro per la Sicilia e l'Italia.

Angelo Siino, il ministro dei Lavori di pubblici di Cosa nostra, ha messo a verbale: “Patti era persona legata alla mafia trapanese, ed era anche massone”. Il pentito parla dei contatti fra Patti e “Mastro Ciccio”, Francesco Messina: “Tanto che Provenzano ci scherzava su, dicendogli che lui non aveva problemi a passare le vacanze alla Valtur”. Sempre Siino disse di avere assistito ad un incontro fra il cavaliere Patti e Francesco Messina Denaro, il padre del latitante.

 

06,55 - Dopo un processo durato anni, arriva la confisca di beni per Carmelo Patti. La richiesta iniziale, per l'imprenditore, morto due anni fa, era di cinque miliardi di euro. Il Tribunale ha deciso di procedere alla confisca di beni per un miliardo e mezzo di euro.

La direzione investigativa antimafia di Palermo sta eseguendo il decreto di sequestro e confisca, emesso dal Tribunale di Trapani su proposta del direttore nazionale della Dia nei confronti degli eredi di Patti, originario di Castelvetrano  ex proprietario della Valtur (ora in amministrazione straordinaria), deceduto il 25 gennaio 2016.

Il procedimento - che la Dia definisce 'uno dei più rilevanti nella storia giudiziaria italiana' - ha riguardato un patrimonio stimato, per ora, prudenzialmente in oltre un miliardo e mezzo di euro e ha disvelato interessi economici riferibili alla famiglia mafiosa di Castelvetrano, guidata dal latitante di Cosa nostra Matteo Messina Denaro.