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15/12/2018 09:39:00

Pd, il caos in Sicilia dopo la proclamazione di Faraone segretario

 Si terrà oggi a mezzogiorno la prima conferenza stampa di Davide Faraone da neo segretario del Partito Democratico.

La sua elezione è avvenuta senza primarie, che si sarebbero dovute svolgere nella giornata di domani, la competitor Teresa Piccione si è ritirata in corsa dopo avere appreso la decisione del Nazareno di non celebrare i congressi di circolo e provinciali prima del regionale.
Una decisione, quella della Piccione, anche aspettata, del resto il sodalizio tra Lupo, Gucciardi, Cracolici e tutti gli altri notabili del partito basava la convergenza in capo alla stessa Piccione sulla divisione dei circoli e delle segreterie, venendo meno tale prerogativa è chiaro che la corsa alla segreteria non avrebbe avuto più il supporto necessario.

Faraone è segretario di un partito che è in macerie, non senza polemiche, c'è già chi traccia il suo percorso come fallimentare.

La strada è tutta in salita, dovrà ricostruire da quel poco che è rimasto ma partendo dall'idea principe che lo ha portato alla candidatura: un contenitore che possa aprire ai moderati e a tutti quelli che non si ritrovano sulla linea del Cinque Stelle e della Lega.
Insomma, non si esclude che il Pd possa cambiare sigla e riferimenti, di certo la scissione con l'area di Lupo e della Piccione si consumerà a breve.
Uno svecchiamento, non anagrafico, ma di idee e di muri che hanno finora portato il partito lontano dai territori e dalla gente.
Dovrà dimostrare, Faraone, di non essere come gli altri, di sapere ascoltare i territori non attraverso i riferimenti che finora hanno portato lo stesso partito ai margini di ogni decenza pubblica.
E nella giornata di ieri la Piccione da Catania ha tuonato contro il segretario: “Faraone è il segretario di se stesso, è un segretario legittimato da nulla”.
A tutta l'area di Nicola Zingaretti, a cui Piccione e Lupo fanno capo e per il quale voteranno alle primarie nazionali, non aggrada l'idea del partito contenitore.
Stessa cosa nel trapanese, dove molti aspettano le primarie di marzo, la vittoria di Zingaretti, per spodestare Faraone e rimettere tutto in gioco.
Una guerra continua, faide che crescono e malumori interni che non consentono al partito di crescere in numeri percentuali.
E intanto l'assemblea regionale del partito sarà composta da 180 persone e non da 300, venendo meno i delegati della provincia.
E' Giovanni Panepinto, vicino all'ex deputata regionale marsalese Antonella Milazzo, a sottolineare che Faraone è il segretario di Miccichè e di Renzi.
La storia di questa segreteria non si esaurirà a breve, Teresa Piccione è pronta a guerreggiare in Tribunale.