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19/02/2019 09:02:00

Salemi, botte da orbi alla partita di calcio. Finiscono a processo in sei

 – Botte da orbi, a fine gara, per una rimessa laterale che tardava ad essere effettuata. E per questo un giocatore della squadra ospite mollò uno schiaffo ad un avversario che al 47° del secondo tempo se la prendeva, secondo lui, un po’ troppo comoda per riprendere il gioco.

Era il 19 marzo 2016 e allo stadio “San Giacomo” di Salemi si giocava la gara tra la locale squadra di calcio e il Giuliana. Era la decima giornata di ritorno del campionato di Prima Categoria.

E finì in rissa. Reato per quale, adesso, otto persone, tra giocatori, allenatore, massaggiatore e uno spettatore, sono finite sotto processo davanti al giudice monocratico di Marsala.

A mollare il ceffone, secondo l’accusa, fu il giocatore ospite Antonino Martino. A prenderlo in faccia, invece, l’atleta di casa Dario Cangemi. Nella bagarre che ne seguì riportò lesioni il palermitano Aldo Bellingardo, 41 anni, che fu preso a calci mentre era a terra, riportando ferite che i medici giudicarono guaribili in tre settimane salvo complicazioni. E per questo, deve rispondere di lesioni aggravate, oltre che di rissa come tutti gli altri, un altro giocatore del Salemi, Raffaele Cangemi. Oltre ai due Cangemi (Dario, di 21 anni, e Raffaele, di 29) e a Martino, di 39 anni, imputati sono altri due giocatori del Salemi, Antonino Artale, di 37 anni, e Francesco Giovanni Consentino, di 35, marsalese, l’allenatore e il massaggiatore della squadra di casa, il marsalese Giovanni Chirco, di 37, e il salemitano Vincenzo Saladino, di 43, nonché uno spettatore, Giuseppe Cangemi, di 38. A difendere gli imputati sono gli avvocati Melchiorre Palermo, legale dei tre Cangemi, Tommaso Picciotto, Angelo Salvatore Vita, Francesca Frusteri, Paolo Paladino e Caterina Bivona. A sedare la rissa furono carabinieri, coadiuvati dai vigili urbani. E fu possibile concludere la gara. Fra i tifosi che hanno invaso il campo c’era anche Giuseppe Cangemi, all’epoca sottoposto ad un provvedimento di sorveglianza speciale, che avendo infranto gli obblighi derivanti dal suo status venne posto agli arresti domiciliari. Arresto che poi fu convalidato dal Tribunale di Marsala.