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09/03/2019 07:45:00

Castelvetrano, donna assolta dall'accusa di stalking dell'uomo con cui aveva una relazione

 Era stata accusata di atti persecutori (stalking) ai dell’uomo (Luigi Caradonna) con il quale aveva avuto, intorno al 2014, una relazione sentimentale durata circa un anno.

Adesso, però, la protagonista della vicenda, la castelvetranese Rosaria Pisciotta, è stata assolta dal giudice monocratico di Marsala Lorenzo Chiaramonte con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Assoluzione, dunque, con formula piena. A difendere la donna sono stati gli avvocati Sebastiano Daniele Gabriele e Franco Messina. Quest’ultimo, in particolare, ha sostituito il collega nell’esame dell’imputata, dei testi di difesa e nella conclusione della redazione della memoria difensiva.

Nel processo, Luigi Caradonna si è costituito parte civile e ad assisterlo è stato l’avvocato Giovanni Miceli. “La mia assistita – dice l’avvocato Gabriele – non era l’amante, come qualcuno ha detto. E’ stato dimostrato che tra i due c’è stata una relazione sentimentale stabile. E nel corso del processo è stato dimostrato che la mia assistita non ha commesso reato di stalking”. Il pm aveva comunque chiesto una condanna a 8 mesi di reclusione. Il giudice Chiaramonte, però, ha stabilito che il reato contestato dall’accusa non è stato commesso. Accogliendo, quindi, le argomentazioni dei legali Gabriele e Messina. La relazione tra la Pisciotta e il Caradonna (il secondo è sposato) sarebbe durata circa un anno. Poi l’uomo decide di troncare il rapporto, ma lei, evidentemente ancora innamorata, avrebbe iniziato a telefonargli spesso e ad inviargli messaggi. Inoltre, lo avrebbe seguito in vari luoghi. In Tribunale, nel corso del processo, l’uomo ha ricostruito il periodo della loro relazione sentimentale e raccontato quello che sarebbe successo dopo la decisione di lasciare la Pisciotta. Secondo Caradonna, la donna non si sarebbe rassegnata e per questo avrebbe cominciato a pedinarlo, appostandosi anche nei luoghi da lui frequentati. Ed poi tante telefonate e messaggi. Per la difesa, solo manifestazioni d’affetto. Infine, avrebbe pedinato anche la moglie. Ma ci sarebbe stato anche altro. Sempre secondo il racconto del Caradonna. Un giorno, infatti, l'uomo non trovò più, nella sua tenuta di campagna, le chiavi dei mezzi agricoli. Forte la sua preoccupazione. Anche perché avrebbe dovuto sostituire, con costi elevati, i quadri di accensione. Poi, la telefonata di un uomo che gli avrebbe detto che le chiavi le aveva lui e che di mezzo c'era la Pisciotta, che sempre secondo l’accusa avrebbe fatto altri danni: staccato il contatore elettrico di casa e rotto gli specchietti retrovisori delle auto. Nel frattempo la moglie di Caradonna scopre tutto e caccia di casa il marito, ma poi lo perdona e insieme sporgono denuncia. Ma il giudice Chiaramonte ha sentenziato che la Pisciotta non ha commesso reato di stalking.