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10/03/2019 06:00:00

Marsala: Stefano Pellegrino, Enzo Sturiano e quegli strani contatti...

 Spuntano fuori i nomi di Stefano Pellegrino e di Enzo Sturiano dalle carte dell'operazione antimafia Scrigno, che ha disarticolato la nuova organizzazione di cosa nostra nel Trapanese portato in carcere l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello.


I due politici marsalesi vengono citati da alcuni esponenti della famiglia mafiosa di Marsala per fatti divers
i, che riguardano la raccolta del consenso in occasione delle elezioni regionali del 2017 e un affare da mettere in campo a Marsala. I due politici non sono né indagati, né sospettati di collusioni, ma vengono tirati in ballo da alcuni personaggi.

E' la seconda volta in pochi giorni che il nome di Stefano Pellegrino, deputato regionale marsalese, spunta nelle carte di un'inchiesta antimafia. In quest'ultima inchiesta Pellegrino non è indagato. E' indagato invece nell'indagine MafiaBet che ha fatto luce, ancora una volta, sulla mafia del Belice, e in particolare a Campobello di Mazara. Il deputato regionale di Forza Italia è sospettato di aver comprato voti dai mafiosi di Campobello in occasione delle elezioni regionali che lo hanno visto poi approdare all'Assemblea regionale siciliana.


E proprio sulle elezioni regionali del 2017 viene fuori il nome di Pellegrino nell'ultima inchiesta antimafia. Paolo Ruggirello e Ivana Inferrera, ex assessore di Trapani, entrambi candidati alle regionali, avrebbero chiesto ai mafiosi di occuparsi della campagna elettorale, di raccogliere voti. Un'operazione messa in campo in tutte le città. Le cimici captano diversi colloqui tra gli uomini d'onore trapanesi, marsalesi, campobellesi. Ed è in questo contesto che viene coinvolto il penalista marsalese.


“Io sto raccogliendo quattro voti per Stefano Pellegrino, l'avvocato”.
Lo dice Salvatore Angileri, ritenuto uno degli appartenenti alla famiglia mafiosa di Marsala, arrestato nel corso del blitz di qualche giorno fa. Angileri parla con Francesco Virga, ritenuto il capo della famiglia di Trapani, figlio di Vincenzo Virga, storico boss trapanese ergastolano. Virga si incontra nell'ottobre 2017 con Angileri. Gli chiede se avesse preso già impegni per le prossime consultazioni elettorali: “per queste elezioni impegni avete voi?”. Angileri risponde che stava raccogliendo voti per Stefano Pellegrino.
In tutta l'ordinanza non si fa altro cenno di rapporti tra mafiosi e il deputato regionale marsalese.


L'altro politico marsalese tirato in ballo dai personaggi protagonisti dell'operazione Scrigno è Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale. Sturiano in questi giorni ha difeso la lista che ha creato con Ruggirello per le elezioni amministrative di Marsala nel 2015 ma che secondo gli inquirenti avrebbe goduto del lavoro di procacciamento di candidati e voti da parte dei mafiosi.


Ma la vicenda che coinvolge Sturiano, anche qui senza far emergere ipotesi di reato, è un'altra.
Le famiglie mafiose di Marsala e Trapani avevano un buon rapporto, parlavano di potenziali affari da mettere in campo. Si parlava addirittura di una cassa comune per fronteggiare i business che potevano sorgere improvvisamente. Ad esempio volevano comprare degli immobili in via Roma, a Marsala, per una speculazione immobiliare. Ma c'era un altro affare che volevano mettere in campo, “connessa all'attività istituzionale del Comune di Marsala”, scrivono i magistrati. Ne parlano Francesco Virga e Giuseppe Piccione, quest'ultimo uomo d'onore della famiglia di Marsala. Ad un certo punto Virga, a proposito dell'affare, valuta la possibilità di incontra direttamente quello che i magistrati definiscono erroneamente il vice sindaco, si tratta invece di Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale. “Giusto, tu dici che dici mi ci presento pure io… da Sturano”, dice Virga al suo interlocutore.


Piccione allora, rassicurava il boss trapanese, precisando che – scrivono i magistrati - “i contatti con Sturiano erano mantenuti dal loro sodale Giacalone Michele".


<< Io difatti a Michele gli ho detto …inc.. con lui è meglio che ci vediamo lunedì …inc… e se possibilità non ne hanno, gli ho detto vengo io ad incontrarlo. …inc… E gli dico che…>>”.


Sturiano e Michele Giacalone, in effetti si sono sentiti alcune volte per organizzarsi per incontrarsi. Prima chiama il presidente del consiglio comunale: ”Ehi Michele… eravamo rimasti che ci vedevamo a che ora? “. Poi, dopo qualche giorno, Sturiano viene contattato da Giacalone che gli chiedeva, avendo la necessità di parlargli di presenza, dove si trovava in quel momento.


Sturiano: Michele al palazzo, Michele.
Giacalone: Ehi, buongiorno.
Sturiano: Ehi, dove sei?
Giacalone: Eh… io qua in via …inc… se tu venivi scendevo però…
Sturiano: Eh… si a mezz'ora sono al palazzo

 

I contatti tra Michele Giacalone e il presidente del consiglio comunale avvengono qualche giorno prima dell'arresto di Giacalone nell'ambito dell'operazione antimafia Visir.

 


Cosa voleva Giacalone da Sturiano? Che interessi portava per conto della famiglia mafiosa, per conto di Virga? Che tipo di affare c'era in ballo? Andò in porto?


“Non so a cosa si riferiscono, assolutamente” è il commento di Sturiano. “Giacalone abita dalle mie parti, nelle mie zone, non sono mai stato organico a Giacalone e a nessuna consorteria. Ricordo che c’era stata la richiesta di alcuni documenti perché doveva fare un qualcosa per il figlio. Lungi da me avere determinati contatti, determinati passaggi” ha aggiunto il presidente del consiglio comunale di Marsala.