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01/04/2019 09:00:00

Partanna, per l'omicidio Lombardo chieste due condanne a trent'anni di reclusione

Sono due le condanne richieste al processo per l'omicidio Lombardo avvenuto a Partanna il 21 maggio del 2009. Trent'anni di carcere ciascuno sono stati invocati dal pm della Dda Pierangelo Padova per il partannese Rosario Scalia, di 44 anni, e il pacecoto Giuseppe Genna, di 59, processati con rito abbreviato davanti al gup di Palermo con l'accusa di avere fornito un supporto all'omicidio di Salvatore Lombardo, il 47enne pastore con precedenti penali ucciso con due fucilate, a Partanna, davanti il bar “Smart Cafè”, in via XV Gennaio, il 21 maggio 2009.

Scalia sarebbe stato il basista dei killer, mentre Genna avrebbe fornito loro l'auto per fuggire dopo il delitto. L'omicidio fu commesso da Nicolò Nicolosi e Attilio Fogazza. Il primo sparò, il secondo era alla guida dell'auto con cui fu compiuto l'agguato. Poi, entrambi decisero di collaborare con la giustizia. Anche loro giudicati in abbreviato, sono già stati condannati a 16 anni di carcere. Autoaccusandosi dell'omicidio, Nicolosi e Fogazza hanno detto che a ordinare la missione di morte fu il 51enne presunto boss mafioso di Partanna Giovanni Domenico Scimonelli, che per questo è stato condannato all'ergastolo dalla Corte d'assise di Trapani.

Il processo d'appello è iniziato lo scorso 18 gennaio. Lombardo sarebbe stato punito per aver rubato un camion carico di merce del supermercato Despar di Partanna, di cui, all'epoca, secondo l'accusa, era “gestore di fatto” lo Scimonelli, imprenditore ritenuto vicino al boss Matteo Messina Denaro, per conto del quale avrebbe anche riciclato denaro sporco nella grande distribuzione alimentare. La sentenza nel processo a Scalia e Genna potrebbe essere emessa il prossimo 8 maggio. Nel 2015, a fornire lo spunto decisivo per fare luce sul delitto fu un'intercettazione eseguita dai carabinieri nell'ambito delle ricerche sul super latitante Matteo Messina Denaro.