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21/04/2019 06:00:00

Buona Pasqua, Francesco!

 Molto umilmente, vorrei dedicare questa paginetta di diario pasquale al grande capo della Cristianità, Papa Francesco, che Dio lo benedica e lo conservi! Fin dal giorno della sua elezione al soglio pontificale, quest'uomo dall'aria apparentemente sempliciotta (ricordate quel “buona sera” pronunciato dalla loggia di San Pietro quando si presentò alla folla dei fedeli?) ha suscitato il disappunto e l'ostilità via via più feroce della parte più retriva, reazionaria, oscurantista della nostra società.

Le forze politiche e culturali che invocano il peggiore passato hanno preso subito di mira Francesco soprattutto per due motivi: il suo “francescanesimo” sociale, e la sua importante apertura nei confronti dei “diversi”, dei reietti, ossia in particolare gli omosessuali e le coppie divorziate. Categorie umane che prima di Francesco erano ancora ufficialmente colpite dal più inflessibile anatema morale all'interno della comunità cattolica. A questi due motivi di ostilità reazionaria, se ne sono poi aggiunti altri due col passare degli anni: il monito deciso per l'accoglienza dei migranti, e il fervore sul tema della difesa dell'ambiente, cioè sull'amore per la natura, per la terra che ci ospita e ci nutre, per l'aria e per le acque che ci danno la vita.

Che dire? Perdonate la semplicità, ma credo che si debba proprio essere incalliti reazionari e baciapile antidiluviani per soffrire di un'allergia dettata da questi argomenti. Francesco, il capo della Cristianità, che cos'altro dovrebbe fare, e cos'altro sta in effetti facendo se non applicare con coraggio e verità, e per quanto gli è possibile, il messaggio autentico di Gesù Cristo?

In primo luogo, ricordiamo che San Paolo, che ben conosceva l'insegnamento del Maestro, affermava che “l'avidità è la radice di tutti i mali”. E Papa Francesco combatte l'avidità, non solo a parole, ma anche nei fatti e col suo esempio personale. Ma questo forse disturba gli eterni adoratori di Mammona, gli indefessi nemici del vituperato “pauperismo”? Questo è forse intollerabile, è troppo socialista o addirittura comunista, per chi non vuol vedere l'assurdità di un mondo in cui le ricchezze si concentrano senza sosta nelle mani di pochissimi, creando disuguaglianze sociali abissali ed esplosive?

Vediamo poi gli altri motivi di questa virulenta Francescofobia: i reietti, i migranti, l'ambiente. Ma qui davvero c'è da farsi cascare le braccia. Vengono le vertigini al solo pensare che un individuo, che magari si professa cattolico praticante, o anche “ateo devoto” (roba da matti!), possa trovarsi in disaccordo con Francesco su questi tre punti che toccano davvero nel profondo le corde della carità cristiana, della misericordia cristiana, dell'insegnamento evangelico più puro. Addirittura si dà il caso di un sedicente “filosofo marxista”, di cui non faccio il nome perché m'è venuto perfino a nausea, il quale accusa Francesco di favorire il “turbocapitalismo mondialista” per il semplice fatto di ricordare ai cristiani che anche i migranti sono nostri fratelli e figli di Dio, e che anche gli europei sono emigrati nei secoli a milioni in ogni parte del mondo, invadendo, colonizzando, depredando, schiavizzando, e molto spesso seminando stragi presso popoli innocenti e lontani.

E non parliamo della questione ambientale, e della comprensione manifestata da Francesco verso gli omosessuali e le coppie di divorziati! Solo la piccineria di cuore, solo la cecità intellettuale e morale più assoluta possono ispirare sentimenti di avversione verso chiunque si schieri a difesa del pianeta minacciato dall'inquinamento, e dei diritti inviolabili di tutti gli esseri umani, nessuno escluso.

Perciò, caro Papa Francesco, umilmente ti dico: grazie, vai avanti così, fregatene anche dei seminatori di odio e dei serpenti velenosi che ora sicuramente ti daranno del “gretino” perché hai parlato un po' con Greta Thunberg, manifestandole ammirazione e incoraggiamento. Buona Pasqua Francesco!

 

Selinos