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14/06/2019 06:00:00

Gli affari di Arata e Nicastri. Il ruolo dell'ex deputato Regina, l'incontro con Turano

C'è anche il nome dell'ex deputato di Alcamo Regina, nell'inchiesta su mafia, corruzione ed eolico in Sicilia che ha portato all'arresto, tra gli altri, di Francesco Paolo Arata e Vito Nicastri, Alberto Tinnirello, ex dirigente dell’assessorato Energia. Alltri tre funzionari dell’assessorato al Territorio sono adesso indagati, devono difendersi dall’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. Si tratta di  Alberto Fonte,  presidente della commissione “Via” (Valutazione di impatto ambientale), Vincenzo Palizzolo, il capo di gabinetto dell’assessore al Territorio Salvatore Cordaro, e Salvatore Pampalone, dirigente regionale e componente della commissione “Via”.

A fare da tramite tra Nicastri - Arata e gli uffici della Regoine Siciliana è Francesco Regina, l'ex deputato dell'Udc di Alcamo (funzionario all'Asp di Trapani, classe 1964). E' il Dicembre 2017. Regina interviene per sbloccare alcune pratiche care al suo concittadino Nicastri al Dipartimento Acque e Rifiuti. Si tratta dell'avvio di due impianti di biometano, tra cui uno, contestatissimo, a Calatafimi Segesta. Nicastri chiama al telefono Regina: «Il tempo e la bontà… di scendere a Palermo, dove sai tu… e ti porti l’avvocato, ne discutete… io appena vengo faccio una lettera». Siamo ad appena due anni fa. Nicastri è un nome già noto alle cronache giudiziarie, ha subito una maxi confisca di beni. Ma è come se nulla fosse. Parla tranquillamente con un ex deputato, per mandarlo all'assessorato all'Energia, per introdurre un avvocato a lui vicino e sbloccare le pratiche interessate. Regina si attiva, ma non riesce nel suo compito. Arata padre e figlio intensificano allora i loro rapporti con la burocrazia regionale per cercare altre vie.  In che modo? "Abbiamo dato soldi in nero" confida Arata al filio. E poi: "Sono stati tutti pagati".

Scrivono gli inquirenti che "Dalle indagini svolte non sono emersi dati per qualificare la naturaa del rapporto tra NICASTRI e REGINA".

Arata tesse la sua tela politica, e riesce a farsi introdurre da Gianfranco Miccichè, con il quale ha buoni rapporti, presso un altro alcamese, Mimmo Turano, assessore alle attiività produttive. Arata padre e figlio sono contenti: raccontano infatti che Turano si è detto disponibile a sostenrere politicamente i loro progetti nell'ambito del bio - metano.

«A Turano - scrive la procura - gli Arata avevano riferito delle loro cointeressenze con Vito Nicastri, dicendogli di averlo conosciuto come valente ed esperto imprenditore del settore energetico e di ritenere che proprio tale “legame” fosse la ragione della diffidenza mostrata da alcuni uffici regionali nei confronti dei progetti della Solgesta ».

A Miccichè, a sua volta Arata era arrivato dopo una segnalazione di Alberto Dell’Utri, il fratello di Marcello. 



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