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15/06/2019 06:00:00

Oggi a Marsala il convegno sull'acquacoltura allo Stagnone organizzato da Legambiente

Oggi a Marsala si torna a parlare del Progetto AcquaSal allo Stagnone, il progetto di acquacoltura che tanto ha fatto discutere nei mesi scorsi e acceso il dibattito sulla tutela della Riserva.

Questo pomeriggio, infatti, alle 17:30, al Complesso Monumentale S. Pietro, si terrà un incontro dibattito organizzato da Legambiente e patrocinato dal Comune. Il circolo di Legambiente Marsala Petrosino, per la verità si è schierato, sin da subito, a favore della realizzazione del progetto.

"Il delicatissimo eco sistema dello Stagnone non è minacciato scriveva già alcuni mesi fa Legambiente - dal progetto sperimentale-scientifico della facoltà di biologia marina dell’Università di Trapani, ma da una recente delibera di Giunta del Comune di Marsala di cui però nessuno parla. Non è l’acqua cultura dell’università ( che si farà senza impiego di mangimi e farmaci ed al solo scopo di ripopolare e ossigenare la laguna) la vera minaccia di disastro ambientale che incombe sullo Stagnone ma il parere favorevole dell’Ente Gestore della riserva e della Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali, per il rilascio di permessi di costruzioni di Chioschi lungo tutta la fascia di riserva e pre riserva, con il solo limite di distanza di 100 m l’uno dall’altro”.

Oggi Legambiente va in soccorso dell’amministrazione comunale
, che sin dalla presentazione, ha avuto un'attenzione particolare, e una certa fretta nel portare avanti questo progetto, e con questo convegno si vuole cercare ancora una volta di chiarire tutti i dubbi sorti sulla sostenibilità ambientale dell’acquacultura.

All’incontro, moderato dalla presidente Letizia Pipitone, interverranno il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo e l’Assessore Rino Passalacqua; Andrea Santulli dell’Istituto di Biologia Marina del Consorzio Universitario di Trapani, che illustrerà il progetto, Alfonso Milano dirigente dell’assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Raimondo Cerami, Commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, ente gestore della Riserva, e Domenico Fontana dirigente nazionale di Legambiente.

I TANTI NO AL PROGETTO  - Il progetto “Acqua.Sal” Marsala ha trovato nel consigliere comunale Daniele Nuccio, ma non è stato il solo, uno dei più duri oppositori. Secondo Nuccio, infatti, l’acquacoltura rischia di compromettere il delicato equilibrio della Laguna dello Stagnone dal momento che l’attività potrebbe avere un impatto ambientale devastante.

Alle perplessità e richieste di documentazione da parte di Nuccio ci fu l’immediata, e per questo sorprendente, risposta del sindaco, che ha voluto mettere in chiaro il fatto che le attività previste saranno assolutamente rispettose del Regolamento della Riserva e che è escluso qualsiasi intervento invasivo che possa arrecare danni all’ecosistema della Laguna.

Non la pensa così il professore di Ecologia all’Università di Palermo, il biologo Silvano Riggio, esperto conoscitore dello Stagnone di Marsala, cui ha dedicato diversi studi. “Io ritengo questo progetto un errore madornale, perché lo Stagnone è già un ecosistema estremamente fragile e ancora vive per combinazione, grazie gli apporti che ha e al sistema di acqua che si muove e che lo mantiene in vita, unicamente grazie al ricambio dovuto ai venti. Non appena si mette un impianto che inizia a immettere sali nutritivi in grande quantità, o peggio ancora sostanze organiche, a quel punto lo Stagnone diventerà una fogna maleodorante da cui si dovrà scappare e l’impianto non avrà nessuna possibilità di sopravvivere. Non ha assolutamente senso, è una follia. L’acquacoltura allo Stagnone è stata tentata. Ci sono stati negli anni ’70 e ’80 diversi impianti ma hanno chiuso tutti”.

E molte perplessità, sul progetto Acqua.Sal le hanno espresse anche alcuni cittadini, non vincolati dalla partecipazione  in nessuna associazione che, però si sono uniti e firmato un documento con il quale hanno chiesto la Valutazione di Incidenza Ambientale che si deve fare quando si fanno piani o progetti dentro le zone SIC e ZPS.

Queste valutazioni vanno fatte su dati precisi le parole dell’agronomo Antonella Ingianni e prima firmataria del documento - non su un’ipotesi e sul fatto che, siccome c’è in partenariato nel progetto l’ex provincia di Trapani, allora di per sé il progetto è fattibile. Mi sembra discutibile proprio dal punto di vista strettamente logico. Né tantomeno, chiunque ha interessi economici a portare avanti questo progetto, è abilitato a dire che non ha nessuna incidenza sull’ambiente naturale. Ci sono i modi per poterlo sapere e quando si sanno ci si discute sopra”.

Tanti i no e i parerei contrari nei confronti dell'acquacoltura allo Stagnone che, vede l'amministrazione comunale andare avanti nel suo progetto assieme agli altri enti e che ora ha trovato, strano ma vero, almeno per questo progetto, il sostegno di Legambiente.