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25/06/2019 07:18:00

La Sicilia devastata dal fuoco. Si contano i danni dei primi incendi

 Gli incendi di domenica hanno devastato molte zone della Sicilia. Complice le alte temperature di questi giorni, i roghi sono divampati in tutta l'isola, con i vigili del fuoco, sotto organico, costretti ad affrontare diverse emergenze con mezzi vetusti e orari di lavoro inadeguati. 

Domenica infernale per numerosi siciliani che avevano scelto la nota spiaggia di Eloro a Noto per trascorrere una spensierata giornata al mare. Un incendio, probabilmente doloso ha interessato le sterpaglie della zona antistante il parcheggio e in pochi minuti le fiamme si sono propagate a un canneto e poi alle auto parcheggiate distruggendole una a una. Almeno 50 i veicoli completamente distrutti e un'altra ventina quelli danneggiati. Sul posto sono subito accorsi i vigili del fuoco per domare le fiamme e per fortuna non ci sono stati feriti. Quella di domenica 23 giugno è stata una giornata difficile per la provincia di Siracusa, interessata da ben 17 incendi.

Con l’arrivo del grande caldo si aggrava l’emergenza incendi che minaccia pericolosamente aziende agricole e allevamenti. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Sicilia nel sottolineare che l’inverno piovosissimo ha lasciato ora il posto al fuoco che da qualche giorno con le alte temperature sta divampando a macchia di leopardo.

Caldo torrido, disorganizzazione e delinquenza è secondo Coldiretti Sicilia il feroce tridente alla base dei pericolosissimi incendi.

 

“Bisogna agire subito con interventi di tutela e mezzi adeguati – sostiene Coldiretti Sicilia – . E’ una guerra che dobbiamo combattere insieme: istituzioni, forze dell’ordine, organizzazioni e agricoltori che rappresentano i veri guardiani del territorio incrementando la dotazione di infrastrutture. La situazione di pericolo è anche dovuta alla mancata manutenzione del territorio. Aree con sterpaglie cresciute moltissimo stanno ora bruciando e, com’è avvenuto stamani nell’ennese il rischio è che anche le aziende agricole possano essere lambite dal fuoco. Serve una forte azione per generare le risorse necessarie a far partire una concreta progettualità che rispetti il territorio, originando approvvigionamenti idrici fondamentali per l’ecosistema nell’interesse di tutta la società e tutto questo mentre ancora è troppo forte il ricordo di quanto avvenuto negli anni scorsi. Animali arsi vivi, aziende distrutte, fieno andato in fumo – conclude Coldiretti Sicilia – è, un prezzo altissimo che gli imprenditori stanno ancora pagando”.