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26/06/2019 06:00:00

MafiaBet, indagini chiuse. Ecco le contestazioni per Luppino, Giorgi e ...

La Procura Antimafia di Palermo ha notificato l’avviso di conclusioni delle indagini a 15 persone nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “MafiaBet” che ha portato all’arresto dell’imprenditore campobellese e politico Calogero  John Luppino e suo zio ex assessore e consigliere comunale Mario Giorgi, entrambi fondatori del movimento politico “Io amo Campobello” che ha partecipato alle scorse elezioni comunali al fianco dell’eletto sindaco di Campobello Giuseppe Castiglione.

Di solito l’avviso di conclusione delle indagini prelude la richiesta di rinvio a processo da parte della Procura.

Gli inquirenti contestano a Luppino, Giorgi e Francesco Catalanotto di far parte dell’organizzazione mafiosa insieme a personaggi di spicco quali Matteo Messina Denaro, Francesco Luppino, Rosario Allegra (da poco deceduto), Dario Messina, Raffaele Urso ed altri.

In particolare a Luppino si contesta:

  • di aver diretto e controllato il settore economico dell’esercizio di giochi e scommesse affidando le sue agenzie ad altri esponenti mafiosi;

  • di aver destinato parte dei proventi delle sue attività al sostentamento delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Castelvetrano e Mazara del Vallo,

  • aver sostenuto economicamente anche esponenti mafiosi detenuti quali Francesco Luppino e sua moglie Lea Cataldo.

Calogero Luppino è anche accusato di tentata estorsione con l’aggravante mafiosa insieme con Filippo Dell’Aquila e Raffaele Urso perché con violenza e minaccia costringevano l’imprenditore Domenico Pitti a consegnare loro beni per un valore di 100.000 euro, somma che il Luppino dichiarava nelle intercettazioni telefoniche di vantare da Pitti.

A Mario Giorgi si contesta di aver intrattenuto numerosi rapporti con esponenti mafiosi con i quali pianificava strategie di realizzazione di attività imprenditoriali poste in essere grazie all’intimidazione mafiosa di Cosa Nostra e all’appoggio di Dario Messina e per aver gestito la “cassa” dell’organizzazione mafiosa ripartendo le somme tra i diversi soggetti mafiosi.

Anche Giorgi è indagato per la presunta avvenuta estorsione con l’aggravante mafiosa insieme a Dario Messina per aver costretto Antonino Salvatore Fiocca e Carmelo Salvatore Carenini, gestori del Bar Fiocca, a non sostituire le slot machine di proprietà di Giorgi con quelle di altri imprenditori.

Tra gli indagati, come abbiamo scritto sabato, c'è anche il deputato regionale marsalese, di Forza Italia, Stefano Pellegrino: per lui l'accusa è di corruzione elettorale.

A Pellegrino e Giorgi i pubblici ministeri contestano, in concorso tra loro, di aver ottenuto il voto elettorale per le elezioni regionali del 5 novembre 2017 per Pellegrino, promettendo e somministrando cibo e bevande a Maria Tocco, ad Antonio Cucuzza (anch’essi indagati per aver dato la firma o il voto in cambio di denaro, generi alimentari e altre utilità) ed altri soggetti non identificati.

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