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05/07/2019 06:00:00

La rapina con sparatoria alla gioielleria Di Dia di Strasatti: nove condanne

 Oltre 57 anni di carcere sono stati inflitti dal gup di Marsala Francesco Parrinello alle nove persone (di Palermo, Mazara del Vallo e Trapani) coinvolte nell’indagine sulla drammatica rapina con sparatoria del 12 giugno 2018 ai danni della gioielleria Di Dia di Strasatti, una borgata di Marsala.

Le pene inflitte con rito abbreviato (e quindi con un terzo di sconto di pena) vanno dagli otto anni e 4 mesi ai quattro anni e 4 mesi di carcere. La banda fu bloccata dalla polizia subito dopo il “colpo”, che non andò a segno (i malviventi riuscirono ad impadronirsi solo di 1202 euro) solo per la reazione del figlio della titolare, che esplose un colpo di pistola contro uno dei rapinatori, che venne ferito al collo. Nel frattempo, i poliziotti del Commissariato di Mazara del Vallo erano sulle loro tracce e intimavano l’alt mentre in tre uscivano dalla gioielleria.

In flagranza di reato furono fermati i palermitani Daniele Visconti, di 49 anni, Salvatore Visconti, di 58, e la trapanese Rosa Burgarella, di 38. A Salvatore Visconti veniva sequestrata la pistola con cui aveva minacciato gli agenti, che risposero esplodendo due colpi in aria. Un altro veniva, poi, bloccato dai poliziotti marsalesi lungo la linea ferrata con la refurtiva e una pistola con ancora il colpo in canna. Era il palermitano Giovanni Rasa, 61 anni, quello ferito al collo, che fu trasportato all’ospedale di Marsala per l’estrazione del proiettile. Infine, in una vicina abitazione, il “covo”, venivano trovati i mazaresi Giovanni Esposto, 29 anni, e Giole Ingrande, di 25, che avrebbero fatto da “palo”, e il palermitano Fabrizio Conigliaro, di 35. Tutti furono arrestati per rapina aggravata. Alcuni di loro hanno numerosi precedenti sempre per rapina. Dalle indagini, emerse poi il ruolo di presunti “basisti” dei trapanesi Sebastiano Li Mandri, di 23 anni, e Loredo Rallo, di 44, entrambi indagati a piede libero. Oggi, il gup Parrinello, accogliendo le richieste del pm Antonella Trainito, ha inflitto 8 anni e 4 mesi di carcere a Salvatore Visconti, 7 anni e 8 mesi a Giovanni Rasa, 7 anni e 2 mesi a Giovanni Esposto, Daniele Visconti e Loredo Rallo, 6 anni e mezzo a Fabrizio Conigliaro, 4 anni e mezzo a Rosa Burgarella, 4 anni e 4 mesi a Sebastiano Li Mandri e Gioele Ingrande. A difendere i nove imputati sono gli avvocati Andrea Pellegrino, Luigi Pipitone, Vincenzo Pillitteri, Arianna Russo, Francesca Frusteri, Giuseppe Marrone e Gianpaolo Agate. Nonostante l’abbreviato preveda il processo a porte chiuse, all’udienza finale ha assistito un folto pubblico. Oltre una trentina di persone, parenti degli imputati, ammessi dal giudice su richiesta della difesa e con il consenso di chi era alla sbarra. Alla fine, il pubblico non ha accolto molto bene il verdetto del giudice, subissando di domande i legali dei loro familiari (nel frattempo, gli imputati detenuti venivano riportati in carcere) e ammonendo l’unico giornalista presente a “non esagerare” quando avrebbe scritto l’articolo…