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01/08/2019 11:42:00

L'incredibile scoperta: sotto il mare tra Sciacca e Mazara ci sono...sei vulcani

 Ci sono sei vulcani sottomarini tra Sciacca e Mazara del Vallo. 

Si chiamano Actea, Climene, Doride, Nesea, Ianira e Ianassa: sono i nomi ninfe marine (le Nereidi). Così ono stati chiamati i 6 vulcani sottomarini individuati a pochi chilometri dalle coste siciliane, tra Mazara del Vallo e Sciacca, dall'Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale (Ogs) nel corso di due campagne condotte a bordo della nave Explora.

Grazie alle mappe batimetriche ad alta risoluzione e alle prospezioni sismiche e magnetiche, i ricercatori dell'Ogs hanno ricostruito in dettaglio la morfologia del fondo marino, rilevando per la prima volta tre edifici vulcanici e confermando le precedenti ipotesi riguardo all'esistenza di altri tre.

Con i suoi oltre 8000 chilometri di coste, precisa l'Ogs, l'Italia più di altri Paesi si dimostra vulnerabile per effetto della sua complessità geologica e geomorfologica, e ha bisogno di un piano adeguato di mappatura e monitoraggio dei fondali marini. Oggi le tecnologie consentono di acquisire e produrre mappe batimetriche di grande dettaglio, con risoluzioni impensabili sino a pochi decenni fa: si tratta di mettere in campo investimenti e programmi a tutela delle aree costiere, che hanno importanti ricadute su un ampio spettro di attività quali la navigazione, la pesca, la gestione delle infrastrutture. I dati sui 6 vulcani, recentemente pubblicati dalla rivista Marine Geology, risalgono alle indagini effettuate ad agosto 2017 e febbraio 2018 nel corso del progetto di un progetto di ricerca coordinato dall'Ogs di Trieste e finanziato dal Miur. 

Tutti i vulcani,  sono localizzati entro 22 chilometri dalle coste della Sicilia, a profondità tra 180 e 80 metri, con diametro che varia da circa 400 a 1200 metri. Uno in particolare (Actea) si trova a soli 7 km da Capo Granitola.

I vulcani sono stati individuati a circa 14 chilometri a nord di quelli del Banco Graham, dove è presente la famosa Ferdinandea, la cui eruzione sottomarina del 1831 portò alla formazione di un'isola che crebbe fino a 65 metri di altezza, e la cui sommità oggi giace a circa 7 metri sotto la superficie del mare. 

Actea, Climene, Doride, Nesea, Ianira e Ianassa potrebbero risvegliarsi in futuro?