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02/09/2019 16:50:00

Birgi: da Ottobre non si potranno pagare più gli stipendi ai dipendenti dell'aeroporto

 Da Ottobre non si potranno più pagare gli stipendi dei dipendenti dell'aeroporto di Trapani Birgi. L'Airgest, infatti, ha risorse per un altro mese ancora, poi rischia il tracollo. Lo denunciano in una nota i sindacati che aspettano una risposta dalla Regione Siciliana per un incontro urgente. 

“E’ necessario fissare urgentemente punti certi sul futuro dello scalo Trapani Birgi, attendiamo ancora l’incontro con la Regione, che era stato fissato e poi rinviato lo scorso 6 agosto. Se il tavolo non verrà presto riconvocato, porteremo i lavoratori a protestare a Palermo”.

Interviene così sul futuro dello scalo Trapani Birgi, il sindacato dei Trasporti della Cisl, Fit Cisl Sicilia, per voce del suo segretario generale Dionisio Giordano e del segretario regionale con delega al Trasporto aereo, Antonio dei Bardi. “Il traffico passeggeri è in caduta libera, il neo presidente del gestore Airgest, Ombra ha annunciato che le risorse economiche disponibili copriranno i costi societari fino ad ottobre, in assenza di fatti nuovi, sarà necessario il ricorso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Si aggravano dunque – continuano i due segretari -  le condizioni economiche dello scalo che da oltre un anno registra serie difficoltà che hanno tra l’altro indotto la Regione siciliana, azionista quasi unico, a ricapitalizzare con poco più di 11 milioni di euro, già nel 2018”. “Le segreterie regionali dei tre sindacati confederali hanno provato a discutere con il governo regionale, intercettato a più riprese per un apposito incontro, ma sia il presidente Musumeci che l’assessore ai trasporti Falcone non hanno avuto ancora il tempo di trattare adeguatamente il tema”. “In realtà, proseguono, il governatore ha fatto susseguire nel tempo una serie di dichiarazioni rassicuranti, prima un presunto accordo con Gesap Palermo, poi con Sac di Catania, ma le dichiarazioni della società di Trapani certificano la mancata realizzazione di questi impegni e i seri rischi per i lavoratori. Senza ulteriore indugio la Regione convochi le parti. Siamo pronti alla mobilitazione”.