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10/10/2019 10:49:00

Aeroporto di Birgi, Ombra bacchetta Tranchida: "Non bisogna creare fratture"

"Non bisogna creare fratture". E' il monito di Salvatore Ombra, presidente di Airgest al Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, impegnato a polemizzare su più fronti sul futuro dell'aeroporto di Birgi.  

E' stato fissato per lunedì 14 ottobre, alle ore 11.30, l'incontro organizzato alla Camera di Commercio di Trapani, tra il presidente Pino Pace, il presidente di Airgest, Salvatore Ombra e tutti i sindaci del territorio trapanese,  per illustrare la situazione e le prospettive dell'aeroporto e per impostare il cammino di rilancio dello scalo. 

«E' indispensabile che tutti i sindaci partecipino all'appuntamento - sottolinea Salvatore Ombr  - per dare slancio alla nostra azione mirata a rendere lo scalo forte ed economicamente sicuro per soddisfare le esigenze del turismo, gravemente penalizzato negli ultimi anni dalla carenza di voli, ma anche della vita lavorativa, della salute e degli studi dei nostri concittadini che hanno il bisogno e il diritto di sentirsi uniti al resto dell'Italia e del mondo».

Sul tavolo di discussione il debito dei comuni e della provincia nei confronti di Ryanair. 

Sul tavolo ci sarà anche l'importante tema del saldo delle quote di co-marketing ancora da dare alla compagnia irlandese Ryanair, su cui nei giorni scorsi qualche amministratore locale si è mostrato defilato: «Una parte determinante per la continuità della nostra azione di rilancio dell’aeroporto – sottolinea il presidente Ombra -, che diversamente potrebbe creare una situazione di stallo, è il pagamento dei debiti che i comuni e la Provincia hanno nei confronti di Ryanair, impegno sottoscritto dalla dirigenza dello scalo, come condizione del ritorno in forza della nota compagnia low cost a Birgi».

Ombra risponde anche ad alcune polemiche innescate dal sindaco di Trapani Giacomo Tranchida: «Esortiamo tutti i sindaci a non creare fratture e separazioni perché non favoriscono né l'interesse della provincia, né dell'aeroporto. Bisogna fare gruppo, unirsi in una attività di lobby comune a vantaggio della nostra terra. Non possiamo perdere questa occasione, è un impegno morale forte e lungimirante quello che ogni amministratore dovrà assumersi. Vogliamo il calumet della pace e non l'ascia di guerra. Azioni che mirano a creare fratture non aiutano in un momento in cui stiamo impiegando tante energie su questa battaglia per lo sviluppo».



Native | 2024-04-25 09:00:00
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