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14/10/2019 08:32:00

L'offerta di De Benedetti per riprendersi Repubblica

Carlo De Benedetti ha presentato un’offerta per prendersi il 29,9 per cento delle azioni di Gedi Spa, la società che possiede Repubblica, la Stampa, l’Espresso, il Secolo XIX.

De Benedetti, tra i fondatori di Repubblica, ha presieduto il Gruppo Espresso fino al 2017. Gedi Spa oggi è controllata al 43,4 per cento dal gruppo Cir, cioè la holding della famiglia De Benedetti presieduta da Rodolfo De Benedetti, figlio di Carlo. A presiedere Gedi Spa invece è Marco De Benedetti, fratello di Rodolfo e altro figlio di Carlo. Il padre e i figli non vanno d’accordo e adesso l’Ingegnere vorrebbe riprendersi quello che aveva progressivamente regalato nel corso degli ultimi dieci anni. «Questa mia iniziativa è volta a rilanciare il Gruppo al quale sono stato associato per lunga parte della mia vita e che ho presieduto per dieci anni, promuovendone le straordinarie potenzialità», ha scritto De Benedetti in un comunicato. Contestualmente alla sua offerta, De Benedetti ha chiesto che i membri del consiglio di amministrazione di Gedi nominati da Cir si dimettano, a eccezione di John Elkann e Carlo Perrone. L’offerta di De Benedetti, tramite la Romed da lui controllata al 99%, valuta le azioni al prezzo di chiusura della borsa di giovedì, cioè 0,25 centesimi. Milano Finanza ha stimato il costo dell’operazione in 38 milioni di euro. In serata è arrivata la nota del gruppo Cir, che parla di offerta «manifestamente irricevibile». Ancora più dure le parole del primogenito dell’Ingegnere Rodolfo: «Sono profondamente amareggiato e sconcertato dall’iniziativa non sollecitata né concordata presa da mio padre e il cui unico risultato consiste nel creare un’inutile distrazione, della quale certo non si sentiva il bisogno». Andrea Greco: «La risposta della holding è stata a più stretto giro; anche perché, avendo Cir azionisti di minoranza in crescita sopra il 40 per cento (quando a gennaio andrà a regime la fusione con la controllante Cofide), sarebbe stato arduo accettare un’offerta che non paga premio sui prezzi di Borsa.

Lo stesso Carlo De Benedetti ha fatto riferimento all’ipotesi di una vendita, tornando in serata ad attaccare: “Trovo bizzarre le dichiarazioni di mio figlio Rodolfo. È lo stessa persona che ha trattato la vendita del Gruppo Espresso a Cattaneo e Marsaglia. La gestione sua e di suo fratello Marco hanno determinato il crollo del valore dell’azienda e la mancanza di qualsiasi prospettiva, concentrandosi esclusivamente sulla ricerca di un compratore, visto che non hanno né competenza né passione per fare gli editori”. La proprietà, dal canto suo, ha sempre smentito ogni voce di vendita».

Lettera 43 scrive che, entrando in Gedi, Carlo De Benedetti allontanerebbe Laura Cioli, terrebbe come direttore Carlo Verdelli («ha ridato un’anima al giornale» ha dichiarato a Lilli Gruber pochi giorni fa), nominerebbe Ezio Mauro presidente e Corrado Corradi amministratore delegato. La redazione sembra favorevole a un ritorno dell’Ingegnere. Oggi alle 15 si terrà l’assemblea convocata dal comitato di redazione.