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24/10/2019 06:00:00

Altra archiviazione per i giornalisti di Tp24. Questa volta la querela temeraria è di...

 Il gip del Tribunale di Marsala Annalisa Amato, ha disposto l’archiviazione del procedimento per diffamazione nei confronti di due giornalisti di Tp24, Egidio Morici e Francesco Appari, difesi rispettivamente dagli avvocati Valerio Vartolo e Corinne Tamburello.

Erano stati querelati nel giugno del 2017, per un articolo sull’impresa che si occupava della raccolta dei rifiuti a Campobello di Mazara, scritto da Morici in un periodo in cui il direttore della testata era appunto Appari, chiamato a risponderne in solido (potete rileggerlo qui).

I nostri due cronisti furono denunciati da Bartolo ed Ignazio Mustacchia, padre e figlio, amministratori della società Mirto srl che, nel corso del procedimento si erano opposti entrambi (avevano mosso due distinte querele) alla richiesta di archiviazione avanzata dallo stesso pm.

 

Nella parte finale dell’articolo, Morici aveva ricostruito i trascorsi giudiziari di Ignazio Mustacchia e del suocero Vincenzo Mirto.

Informazioni che, si legge nell’ordinanza di archiviazione del gip, “non sono smentite dalla realtà dei fatti, né dagli stessi opponenti. Invero, Mustacchia Ignazio è stato realmente tratto in arresto nel 2002 per i reati indicati nell’articolo ed è stato effettivamente assolto nel 2004. Allo stesso modo egli ha subìto la confisca di beni così come narrato dal giornalista”.

I due hanno insistito molto sul fatto che “nell’articolo – scrive ancora il gip - non fosse stato indicato di essere stati ritenuti vittime della mafia e che non sia stato riferito che, dopo la confisca subìta, i beni erano stati loro restituiti”.

 

Ma la mancata indicazione del riconoscimento dello status di vittima della mafia, secondo il giudice Annalisa Amato, non è un’omissione che comprova la carica offensiva dell’onore del Mustacchia.

Del resto – prosegue il gip – il Morici ha precisato che la vicenda si era conclusa con una sentenza di assoluzione, notizia questa scritta in ‘grassetto’, in modo da renderla evidente ai lettori”.

Mustacchia Bartolo, invero – si legge infine nel provvedimento – non è mai menzionato in tale parte dell’articolo e non si comprende quale pregiudizio all’onore e al decoro possa aver subìto dalla pubblicazione nella parte in cui si narrano le vicende relative all’impiego dei lavoratori della Trapani Sud, fatti questi mai contestati dagli stessi opponenti”.

 

Una decisione che conferma la correttezza del nostro operato, spesso frutto di un lavoro di squadra che, svolto in piena libertà e senza condizionamenti, è stato più volte avversato da querele temerarie come queste. In questo caso, infatti, al posto di inviare una replica, si è scelto di querelare.

Egidio Morici, da corrispondente per Castelvetrano, era già stato oggetto di un’annunciata querela da parte dell’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto che nel 2016 sui social lo aveva chiamato “bandito dell’informazione” per aver scritto degli articoli a lui non graditi.

Mentre, nel 2019, l’ex sindaco Felice Errante gli aveva inviato una strana lettera di diffida e richiesta di risarcimento danni, senza alcun riferimento ad un articolo in particolare.

Azioni dal sapore intimidatorio di cui si è occupata anche l’Unione nazionale cronisti italiani e la redazione di “Ossigeno per l’Informazione”.