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05/11/2019 06:00:00

"Ecco le ultime ore di Nicoletta Indelicato, prima di essere uccisa a Marsala"

 Il processo per l’omicidio di Nicoletta Indelicato è entrato nel vivo con le deposizioni, in Corte d’assise, a Trapani, degli investigatori impegnati nel caso. E in particolare dei carabinieri che hanno ricostruito le ultime ore di Nicoletta e i suoi movimenti in città (dal bar nei pressi della Loggia fino a via Giulio Anca Omodei) insieme a Margareta Buffa, accusata di omicidio in concorso con Carmelo Bonetta.

Ultime ore e spostamenti ricostruiti visionando le immagini registrate da alcune telecamere di impianti di videosorveglianza del centro. I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 marzo scorsi, quando la 25enne di origine romena, come pure la Buffa, entrambe adottate da famiglie marsalesi, viene uccisa con dodici coltellate e poi parzialmente bruciata in contrada Sant’Onofrio.

Poi, sarà il 35enne Carmelo Bonetta ad autoaccusarsi del delitto, affermando che la 30enne Margareta Buffa era d’accordo con lui. Bonetta sarà processato in abbreviato davanti al gup di Marsala Francesco Parrinello.

A ricostruire i movimenti delle due ragazze attraverso le immagini delle telecamere sono stati il tenente Virginia Coni, ex comandante del Nom, e il maresciallo Antonio Scafura. “Gli investigatori – sottolinea, però, l’avvocato Ornella Cialona, difensore della Buffa – hanno detto che le riprese relative agli spostamenti delle due ragazze si fermano in via Giulio Anca Omodei. Quindi, di fatto, non ci sono prove che realmente Nicoletta sia salita in auto con Margareta. C’è solo la confessione di Bonetta. E sulle riprese video lungo la via Salemi non hanno saputo dire quanti erano in macchina”. Ma per il legale di parte civile, Giacomo Frazzitta, che assiste i familiari di Nicoletta, le immagini immortalate dalle telecamere “danno credibilità al narrato del Bonetta, mentre le dichiarazioni fatte dalla Buffa non trovano nessun riscontro”. La Buffa, infatti, già davanti al gip di Marsala, nell’interrogatorio di garanzia, ha detto di essere anche lei vittima, non complice, del Bonetta. Nella stessa udienza, inoltre, tra gli altri, è stato ascoltato anche il maresciallo Cucè, del Ris dei carabinieri di Messina, ha esaminato il coltello che Bonetta fece trovare nel letto del torrente Mazaro. Esami che non ha dato risultati utili in quanto l’acqua (in quei giorni piovve molto) l’ha ripulito dal sangue e cancellato eventuali impronte. Il 18 novembre, saranno ascoltati altri militari del Ris e i familiari di Nicoletta Indelicato.