Non pagò una partita di hashish e cosi contro la saracinesca dell’enoteca Per Bacco di via Fardella vennero esplosi quattro colpi di pistola. Una ritorsione nei confronti del genero del proprietario dell’attività commerciale per un debito di 4 mila euro.
Indagando sull’episodio – era la sera del 19 luglio del 2017 – gli investigatori sono riusciti ad individuare e a smantellare le centrali di spaccio che operavano nei quartieri Milo e Sant’Alberto, alla periferia di Trapani. A dare l’ordine di fare fuoco, sarebbe stato Antonino Beninati, uno dei sei arrestati nell’ambito dell’operazione antidroga denominata Reset portata a compimento all’alba di oggi. Antonino Beninati è finito in carcere assieme al fratello Francesco a Giancarlo Roberto Di Giovann e a Ivan Colombo. Ai “domiciliari”, invece, Giuseppe Beninati e Alberta Irene Costa. Sono stati raggiunti dall’obbligo di dimora: Felice Beninati, Salvatore Bosco e Antonio Nicolò D’Amico. Sono accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Antonino Beninati, Ivan Colombo e Giancarlo Roberto Di Giovanni devono anche rispondere, a vario titolo, di estorsione aggravata, danneggiamento e di detenzione e porto in luogo pubblico di una pistola. A gestire il traffico di stupefacenti erano i fratelli Beninati che si avvalevano di una fitta rete di pusher. La consegna della droga avveniva anche a domicilio e il giro d’affari era consistente: 500 mila euro. Tra i clienti, anche numerosi minorenni.