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08/12/2019 06:00:00

Le polemiche a Trapani e Marsala per l'aumento del prezzo del pane

Polemiche infinite a Trapani e Marsala sull’aumento del prezzo del pane. Mentre a Marsala si è deciso di slittare il rincaro al nuovo anno, a Trapani invece il costo di pane e panini è già aumentato da inizio dicembre.


In entrambe le città si è deciso di aumentare il prezzo del pane
dopo delle riunioni tra i panificatori che hanno deciso il rincaro in seguito all’aumento del costo delle materie prime, luce, gas e costo del personale.
Un chilo di pane costa 3 euro, mentre un chilo di panini 4 euro a Trapani, e lo stesso rincaro riguarderà Marsala da gennaio.
È chiaro che il prezzo resta libero ma i panificatori fanno cartello nonostante l'indignazione dei consumatori scoppiata sui social. L'aumento non è soltanto da imputare al maggior costo delle materie prime.


Ci sono altri fattori. "È anche - spiega Giuseppe Martinez presidente dei panificatori trapanesi - un problema di fornitura elettrica, di costi per la fatturazione elettronica, di tassazione e tante altre spese di gestione". Insomma, molti forni rischiavano di chiudere i battenti. Da qui la decisione presa all'unanimità.
"A fronte dei costi giornalieri che ogni panificatore deve sostenere l’aumento pare inevitabile, a questo si aggiunga la vendita abusiva di pane che incide sulla vendita dei panifici che pagano regolarmente le tasse" aggiunge Giuseppe Bonafede, il rappresentante dei panificatori di Marsala.

Molte le reazioni, come dicevamo, soprattutto da parte dei consumatori, che reputano ingiusto il rincaro.
A Trapani è intervenuto anche il sindaco della città Giacomo Tranchida.


“L’Amministrazione comunale è consapevole che nel mondo globale - economia libera , non può di certo intervenire nella determinazione del prezzo del pane, ma ritiene corretto richiamare i panificatori al rispetto delle leggi vigenti sulla rintracciabilità dei prodotti da forno”. Da qui, pertanto, la proposta “specificare se le farine provengono da grano duro italiano, siciliano o estero, e tanto in considerazione anche del fatto che il grano duro italiano, grazie al nostro sole, è privo di glifosato e di micotossine cancerogene”.


Per Tranchida “il pane fatto con farine locali, in armonia col programma di governo e per la valorizzazione della destinazione Trapani western Sicily nel garantire e sostenere la promozione e valorizzazione dei prodotti locali, potrebbe essere messo in vendita con il logo Città di Trapani”.
“In tale direzione – concludono il sindaco Giacomo Tranchida e l'assessore alle Politiche Agricole Giuseppe Pellegrino - preannunciamo l'invito a partecipare ad un tavolo tecnico rivolto tanto ai panificatori e alle loro rappresentanze di categoria quanto quelle agricole e alla Camera di commercio”. Tavolo tecnico che si terrà già domani, lunedì 9 dicembre in Comune con tutte le associazioni di categoria.


Alla decisione di aumentare il prezzo del pane c’è qualche voce fuori dal coro, tra gli stessi panificatori, come quella di Francesco Paolo Gianni: “Io il prezzo del pane non l’ho aumentato”. Titolare del forno “Il pane d’ amare”di via Nausica, il panettiere considera il rincaro “ingiustificato”.
“Proprio così – dice – perché non è vero che il costo delle materie prime ha subito ritocchi. E per quanto riguarda i costi di gestione con riferimento alla fatturazione elettronica, al pos e via dicendo devono ancora subentrare ecco perché aumentare il prezzo del 50 per cento non trova alcuna giustificazione”.

Se a Trapani il prezzo è già aumentato a Marsala si è deciso di slittare il rincaro a gennaio. Una decisione presa dopo l’ennesima riunione tra i panificatori, ma nonostante questa proroga del salasso, (l’aumento è del 50%), si sono scatenate molte polemiche da parte delle associazioni di categoria e consumatori.


“Sulla questione del rincaro del pane che penalizzerà le tasche dei cittadini marsalesi, al di là della perentoria e unilaterale decisione della categoria dei panificatori, notiamo con amarezza l'indifferenza delle istituzioni, le uniche a essere abilitate a un confronto diretto per modulare prezzi”. Cosi ha commentato Antonio Chirco responsabile Cisl Marsala. “Sappiamo che il rappresentante di categoria locale, insieme al segretario provinciale della CNA motivano il rincaro con l’aumento dei costi delle materie prime, e si tira in ballo spesso l'abusivismo che intacca le vendite, anche se sappiamo che il territorio è giornalmente setacciato da vigili urbani e da altre forze dell'ordine. Ci auguriamo si possa tornare indietro su questa scelta che rischia di avere come conseguenza la riduzione del consumo del pane”.


Konsumer Sicilia
che contesta la decisione dei panettieri, ritenendolo ingiustificato e soprattutto gravoso, nei confronti dei cittadini marsalesi, che già vivono una difficile condizione economica. Afferma Giancarlo Pocorobba, Presidente di Konsumer Sicilia: “Contestiamo, con fermezza, tale decisione che se assunta andrebbe a pregiudicare, ulteriormente, la già gravosa condizione economica dei cittadini lilibetani, adducendo motivazioni - quali quella dei rincari - che sembrerebbero peraltro del tutto ingiustificati anche in considerazione del fatto che in nessuno dei comuni limitrofi sia stata assunta una simile decisione. Confidiamo, pertanto, in una immediata revoca della stessa, tenuto conto del fatto che, in caso contrario, verrebbe a determinarsi un sacrificio, per gli utenti, troppo alto per un bene di primaria necessità che dovrebbe, in realtà, avere delle agevolazioni".