Pino Apprendi, presidente dell’associazione Antigone, interviene sulle opere di ristrutturazione alla Casa Circondariale Pietro Cerullo di Trapani, insufficienti secondo il suo punto di vista.
“Ho visitato la Casa Circondariale di Trapani, Pietro Cerulli, accompagnato dal Commissario Cocuzza, l’ispettore Savalli e l’educatore​ Vanella.
Le condizioni generali della struttura si sviluppano a “macchia di leopardo”, sottolinea Apprendi.
“Ci sono reparti totalmente ristrutturati, dove il detenuto conduce una vita in ambienti salubri e nel rispetto anche della privacy con docce e servizi nelle celle. Al contempo ci sono reparti​ degradati, con docce esterne alle celle, in particolare nella struttura più vecchia dove le celle si affacciano su dei corridoi grandi​ e su uno spazio centrale dove regna un vociare continuo“, attacca il presidente di Antigone.
“Un capitolo a parte​ va dedicato all’isolamento​ punitivo, dove le celle sono assolutamente invivibili dal punto di vista igienico sanitario, pareti sporche e il gabinetto alla turca è​ collocato nello stesso spazio senza pareti, dove vive, si fa per dire, il detenuto. Su questo punto chiederemo una ispezione​ all’Asp di Trapani“.
“Pur essendoci 130 stranieri su 521 persone, manca il mediatore culturale. Ben 69 sono i casi di autolesionismo nel 2018, oltre il 13%. Non esiste un’area verde dedicata ai bambini. Come tutte le carceri, risente dell’organico sottodimensionato della Polizia Penitenziaria, che ha una età​ media molto alta, e​ deve coprire tutti i servizi amministrativi, il servizio scorte e la squadra che si dedica a fare lavori in economia“, chiosa Pino Apprendi.