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04/01/2020 06:00:00

Marsala, oggi al teatro "Sollima" la Libera Orchestra Popolare in "Il nostro canto Libero"

 La "Libera Orchestra Popolare" di Marsala si esibirà oggi alle 18:00, al Teatro Comunale “Eliodoro Sollima” di Marsala con il concerto "Il nostro Canto Libero".

Un concerto che tramite la musica, fatta come dicono gli stessi protagonisti, da appena quattro note: La minore, Sol, Re, Do, mira ad un messaggio ben preciso, ad un messaggio di libertà, di abbattimento della barriere tra popoli e culture diverse. Torna così a riunirsi e a suonare la Libera Orchestra Popolare e lo fa dopo che si era svuotata di tanti suoi elementi a seguito del decreto Salvini.

L'orchestra, infatti, con il decreto sicurezza aveva cominciato a perdere giorno dopo giorno i ragazzi africani che, assieme ad altri ragazzi di Marsala hanno messo su un qualcosa di unico. Tra i promotori dell'iniziativa c'è Salvatore Inguì, coordinatore provinciale di Libera e animatore del Centro Sociale di Sappusi.

Tutto ha avuto inizio nell'aprile del 2018, con alcuni corsi di musica per i ragazzi del quartiere Sappusi, e alcuni migranti che hanno cominciato a seguirli spontaneamente. In un primo momento i ragazzi volevano due corsi separati, quello dedicato a loro e quello per i migranti ma dopo qualche giorno entrambi i corsi si sono fusi. A quel punto, però, mancavano gli strumenti e alcune associazioni come Arché Onlus e Amici del Terzo Mondo si sono mobilitate.

Un appello popolare ha completato l’opera facendo arrivare da tutta Italia trenta chitarre, una batteria, tre tastiere e una decina di tamburi africani jambè. L’unica cosa che mancava era un maestro, quello che aveva detto sì ha dato forfait all’ultimo. Ora a dirigere l’orchestra di ben sessanta elementi ci pensa Alessandro Lombardo. Tra i ragazzi che compongono l’orchestra ci sono ragazzi scampati ai lager della Libia, al naufragio nel mare Mediterraneo, ai contrabbandieri e ai mercanti di vite umane. A loro è stato chiesto soltanto di avere un po’ di orecchio e passione per la musica.

“ Siamo uniti dalla caratteristica comune di non sapere suonare e di non saper cantare, abbiamo messo assieme dodici canzoni ma a noi interessa il messaggio che vogliamo lanciare e che sta nel titolo dello spettacolo “Il nostro canto libero" - afferma Salvatore Ingui -. Il tema della libertà è quello che ci sta più a cuore, siamo bianchi, neri, musulmani, cattolici, valdesi, ebrei, eterosessuali o omosessuali, siamo in tanti e diversi, perché nella diversità c’è la bellezza e se vogliamo la libertà o siamo tutti liberi o se anche uno solo non è libero nessuno è libero”.  Qui una esibizione dell'Orchestra:

Intanto al Centro Sociale di Sappusi, dove ha sede la Libera Orchestra Popolare, dopo gli abbandoni di diversi orchestrali africani che hanno preferito andare oltre confine, come dicevamo a causa del Decreto Salvini, ci sono stati in questi mesi nuovi arrivi dal Gambia, dalla Costa D’Avorio, dal Mali, dalla Nigeria, ragazzi che hanno trovato una famiglia nell'orchestra, ma ci sono anche gli italiani che grazie alla musica e allo stare insieme dimenticano le loro difficoltà quotidiane. Qui l'intervista a Salvatore Inguì che presenta lo spettacolo: