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09/01/2020 07:21:00

Sicilia, Fava solleva il caso Oikos e Brandara

 La Regione deve sospendere con effetto immediato il decreto con cui l'Assessorato dell'energia e dei servizi di pubblica utilità ha rinnovato per 10 anni l'autorizzazione integrata ambientale alla discarica di contrada "Valanghe d'inverno" della società Oikos in provincia di Catania.

È quanto chiede Claudio Fava, che ha presentato poco fa in conferenza stampa una Interpellanza al Governo regionale, nella quale ricostruisce la storia del provvedimento, anche alla luce delle motivazioni della sentenza con cui il Tribunale di Palermo ha condannato a 9 anni di reclusione Gianfranco Cannova, funzionario regionale che si occupò del caso, e a 6 anni Domenico Proto, già proprietario della stessa Oikos.

"Il Tribunale - ha detto Fava - ha chiarito in modo inequivocabile che l'intero processo amministrativo attorno al quale si è sviluppata l'autorizzazione data ad Oikos è stato viziato ab origine da una inquietante progressione criminosa... guidando una missione distorta volta ad ottenere con ogni mezzo l'ampliamento delle discariche del Proto, in una direzione diametralmente opposta alle indicazioni della legge nazionale, della legge regionale... agitando lo spettro del regime emergenziale".

Fava chiede anche un altro intervento a Musumeci: "Alla luce dell'inchiesta sul cosiddetto "sistema Montante" che coinvolge come indagata, tra gli altri, anche Maria Grazia Brandara chiedo al governo Musumeci se non rilevi l'opportunità di procedere alla revoca della nomina della Brandara quale presidente della società Ias". Socio pubblico di maggioranza della Ias Spa, industria acqua Siracusa, è il consorzio Asi aretuseo che controlla il 65,5% del capitale sociale. Fava nell'interpellanza ricorda i rapporti tra Montante e Brandara. La permanenza di Maria Grazia Brandara alla Presidenza della società IAS (Industria Acqua Siracusa) è un fatto politicamente inaccettabile, visto il suo pesante coinvolgimento nell'indagine sul 'Sistema Montante', l'inchiesta che la vede imputata di associazione a delinquere assieme all'ex presidente di Confindustria Sicilia ed il suo recente rinvio a giudizio a Barcellona Pozzo di Gotto per reati ambientali".

"In questi anni è emerso in modo evidente che la Brandara è stata il braccio operativo di Montante in un settore delicatissimo come quello della depurazione delle acque" continua Fava, "fatto ancora più inquietante proprio alla luce del recente rinvio a giudizio di Barcellona Pozzo di Gotto". "L'interesse di Montante in questo settore - ha ricordato il presidente della Commissione Antimafia - risulta acquisito nella sentenza di condanna emessa dal GIP di Caltanissetta che dedica un ampio approfondimento alla vicenda con un titolo emblematico: 'L'ingerenza di Montante nell'IAS Spa'".

Per Fava "il Governo regionale non può trincerarsi dietro tecnicismi giuridici: tre consiglieri d'amministrazione su cinque dell'IAS sono nominati dall'IRSAP, ente regionale. Occorre un'indicazione politica coerente e rigorosa: invece da oltre un anno e mezzo (l'indagine sulla Brandara risale al maggio 2018) il Governo regionale fa finta di non sapere, di non capire, di non poter intervenire."