Come previsto, la firma è arrivata. La Ministra alle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato il bando per la continuità territoriale per l’aeroporto di Trapani Birgi. Roma così mette sul tavolo 50 milioni di euro da destinare a Birgi e Comiso per avere delle tratte a prezzi calmierati.
Le tratte più costose saranno di 45 euro, mentre le altre costeranno 35 euro a persona per viaggiare.
Nel bando, infatti, verranno messi i voli Trapani-Parma e Trapani-Firenze, il cui biglietto sarà di 45 euro. Tutti gli altri invece costeranno 35 euro e si tratta di Trapani-Brindisi, Trapani-Ancona, Trapani-Perugia, Trapani-Napoli.
Soddisfatto il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, che annuncia che l’avvio dei nuovi voli dovrebbe avvenire entro l’estate e per cui la firma del bando “rappresenta un primo tassello importante per il nostro territorio, per il quale esprimo soddisfazione”.
Sulla stessa linea il presidente della Regione Nello Musumeci.
“Esprimiamo compiacimento per l'epilogo di una vicenda che per mesi, insieme all'assessore alle Infrastrutture Falcone, abbiamo seguito con particolare impegno", dichiara Musumeci, commentando il via libera al bando per la continuità territoriale dell'aeroporto di Trapani, da parte del governo nazionale. E al quale dovrebbe seguire quello per Comiso.
"La Regione Siciliana - prosegue il governatore - ha destinato ben 16 milioni di euro, oltre alle risorse dello Stato, per arrivare a questo risultato che è il completamento di un percorso complesso e impegnativo, che ci ha visto in prima linea a Roma e Bruxelles. Ma è solo il primo passo. La vertenza sul caro-voli, per gli altri aeroporti dell'Isola, infatti, prosegue. Abbiamo già chiesto al governo nazionale di attivare le procedure, previste dalla legge 388/2000, affinchè anche gli aeroporti di Palermo e Catania possono godere degli stessi benefici per i collegamenti con Roma e Milano. In tal senso, siamo pronti a investire altre risorse per ridurre i disagi dei siciliani".
Quello firmato dal ministro, però, è un provvedimento di dubbia utilità, dato che, in base alla legge, le destinazioni non sono proprio le più richieste, e il costo per le casse pubbliche è enorme. Con gli stessi soldi si poteva seriamente programmare il rilancio di Birgi in maniera più organica.
Si tratta infatti di tratte non proprio appetibili per il rilancio del comparto turistico della provincia di Trapani. Si dovranno accontentare, per ora, gli operatori turistici del territorio che si attendevano voli da e per destinazioni più redditizie.
E questo perchè è la stessa normativa della continuità territoriale a non consentire la scelta delle destinazioni più appetibile. La misura serve, infatti, a far sentire meno isolate le zone isolate. E visto che le tratte più gettonate sono già coperte dall’aeroporto di Palermo, non molto distante dal “Vincenzo Florio”, non restano che i viaggi da e per destinazioni di seconda fascia. Ovviamente, dalla continuità territoriale sono escluse le destinazioni estere.
Ma al di là dei toni trionfalistici si tratta di un provvedimento molto dispendioso per le casse pubbliche, e di mediocre impatto sull’economia e sul rilancio dell’aeroporto.
Se si ripete quanto già accaduto in Sardegna, dove Alitalia ha fatto man bassa delle tratte messe a bando, si tratta, in buona sostanza, non tanto di una misura per aiutare i territori, quanto di una misura occulta per aiutare ancora una volta Alitalia con i soldi pubblici.