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22/01/2020 18:49:00

Droga alla Trapani bene, 12 rinviati a giudizio

Udienza preliminare, questa mattina, dinnanzi al Gup di Palermo. E' stato deciso il rinvio a giudizio di dodici dei quattordici componenti della banda di spacciatori che rifornivano di droga la Trapani bene.

Gli altri due hanno deciso di percorrere strade diverse. E precisamente Luigi Parolisi ha chiesto il rito abbreviato, mentre Antonino Di Pietra ha optato per il patteggiamento.

Entrambi, pertanto, a febbraio, dovranno ripresentarsi davanti al giudice per le indagini preliminari del capoluogo siciliano che dovrà pronunciarsi sulle loro istanze. Gli altri indagati, invece, il prossimo sei marzo dovranno comparire innanzi al tribunale di Trapani dove verrà celebrato il processo.

La banda venne smantellata, nel novembre del 2014, dagli agenti della Squadra mobile.
A capo, Massimiliano Voi e Mariano Galia.

I due oltre ad aver messo su l'organizzazione, provvedevano a rifornirsi di cocaina e hashish. Erano loro, infatti, ad organizzare viaggi a Palermo, ma anche in Calabria e in Campania per approvvigionarsi di cocaina e hashish, scegliendo di volta in volta l'autista e il mezzo di trasporto. La droga, poi, veniva ceduta nei locali della Movida del capoluogo. Al telefono – è emerso dalle intercettazioni – i componenti della banda utilizzavano un linguaggio criptato: “a mare a pescare”, “sono in mezzo al mare, è finita la benzina”, “ le 12 bottiglie di vino è acido”. Frasi che indicavano i movimenti per approvvigionarsi di droga, ma anche le lamentele per una partita di stupefacenti acquistata e risultata di qualità scadente.

Tra gli indagati anche due donne: Giuseppa Costa e Maria Papa. Tra i maggiori acquirenti il notaio Francesco Di Natale. Quest’ultimo, per ben sette volte avrebbe acquistato sostanze stupefacenti dal sodalizio . L’acquisto più consistente in data 23 agosto 2014, quando Massimiliano Voi – secondo la tesi accusatoria – avrebbe ceduto a Francesco Di Natale cocaina e hashish per un valore di 2000 euro. La prima cessione di droga al notaio, invece, è datata 11 luglio 2014. L’ultima sarebbe avvenuta il 06 giugno 2015.

Nel gennaio del 2016 la marsalese, Giada Rosa Musillami, compagna del notaio, , venne arrestata – finì ai “domiciliari”, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico – per aver ceduto una dose di hashish a un minore di 14 anni. In quella circostanza, il notaio subì una perquisizione che permise agli investigatori di scoprire una apparecchiatura per individuare microspie.

Ma i due non sono i soli citati nell'inchiesta. Altri nomi importanti figurano nelle carte dell'inchiesta... 



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