12,00 - «Abbiamo preso atto dell’operazione di polizia che si è concentrata sugli uffici del Genio Civile di Messina e Trapani, portando purtroppo alla luce presunte attività illecite riguardo alcune procedure di appalto.
Nel formulare il nostro augurio di buon lavoro alla magistratura, impegnata a difesa della legalità nei lavori pubblici, auspichiamo che quanto accaduto sia ancora una volta da monito per tutti coloro che hanno responsabilità nella Pubblica amministrazione. Già stamane ho dato mandato al direttore del Dipartimento regionale tecnico Salvo Lizzio di avviare le procedure di sostituzione del dirigente Giancarlo Teresi».
Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone , a seguito degli arresti odierni legati a presunte mazzette agli uffici del Genio civile di Messina e Trapani.
10,20 - Un'altra inchiesta per corruzione scuote il Genio Civile di Trapani.
Questa mattina, nell'ambito dell'indagine coordinata dalla procura di Messina che ha portato ad 11 misure cautelari, è stato arrestato ai domiciliari l'ingegnere Giancarlo Teresi (nella foto), a capo del Genio Civile di Trapani. Teresi finisce ai domiciliari perchè avrebbe intascato mazzette da un imprenditore messinese quando si trovò a fare il direttore dei lavori dell’appalto per il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, un’opera da 800 mila euro.
Non è la prima volta che un'indagine per corruzione coinvolge il Genio Civile di Trapani. Già nel 2018 un'altra operazione, “Palude”, portò all'arresto dell'allora ingegnere capo del Genio Civile, l'alcamese Giuseppe Pirrello, indagato insieme ad altre 20 persone.
Pirrello, finì per cinque mesi ai domiciliari fino a quando la Cassazione annullò il provvedimento del Tribunale della Libertà di Palermo e l’ordinanza di custodia cautelare del gip di Trapani. Secondo i pm Pirrello, avrebbe abusato della sua posizione per ottenere vantaggi economici. Attraverso lo studio tecnico intestato al figlio, avrebbe curato in prima persona numerose pratiche destinate ad essere trattate per competenza dall’ufficio da lui diretto, «assicurando – scrisse la Finanza – un trattamento di favore ai suoi clienti, con la complicità di alcuni dipendenti dello stesso Ufficio nonché di liberi professionisti.
Il gip di Trapani il 24 marzo dovrà decidere se rinviare a giudizio i venti indagati dell'operazione "Palude".
9,00 - C'è anche l'ingegnere Giancarlo Teresi, dirigente del Genio Civile di Trapani, tra gli undici arrestati questa mattina nell'operazione “Ottavo cerchio” che ha messo a nudo un sistema di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e intestazione fittizia di beni. Il blitz è scattato all'alba a culmine di un'indagine partita nel 2019 e condotta dalla procura di Messina.
Fra gli arrestati figurano anche un ingegnere del Comune di Messina, il dirigente del Genio civile di Trapani e un funzionario del Genio civile di Messina.
Il dirigente del Genio Civile di Trapani avrebbe intascato mazzette da un imprenditore messinese quando si trovò a fare il direttore dei lavori dell’appalto per il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, un’opera da 800 mila euro.
7,00 - Undici persone sono state arrestate questa mattina all'alba nel corso di un blitz condotto dalla polizia di Messina: le accuse nei loro confronti sono quelle di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e fittizia intestazione di beni.
Fra gli arrestati figurano anche un ingegnere del Comune di Messina, un dirigente del Genio civile di Trapani e un funzionario del Genio civile di Messina.
Il dirigente del Genio Civile di Trapani avrebbe intascato mazzette da un imprenditore messinese quando si trovò a fare il direttore dei lavori dell’appalto per il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, un’opera da 800 mila euro.
Le indagini, culminate oggi nell'operazione "Ottavo cerchio", hanno avuto inizio nel Capodanno del 2019, quando la saracinesca di una tabaccheria della zona Camaro è stata raggiunta da alcuni colpi di arma da fuoco.
L'agguato era sembrato un'azione intimidatoria rivolta ai titolari a fini estorsivi. Le attività investigative della Squadra mobile hanno portato alla luce l'esistenza di un sistema di corruzione che coinvolgeva, a vario titolo, persone attive nel settore pubblico e in quello privato. Quattordici, in totale, i soggetti indagati, undici dei quali raggiunti da misure cautelari. Gli agenti hanno inoltre eseguito il sequestro preventivo del complesso di beni di una società commerciale.
Complessivamente, delle undici persone nei confronti delle quali sono state emesse ordinanze di custodia cautelare, tre sono finite in carcere e otto agli arresti domiciliari. Le ordinanze sono state firmate dal gip Maria Militello su richiesta della Procura retta da Maurizio De Lucia. Tre i personaggi centrali delle indagini: si tratta di un paio di esponenti della criminalità organizzata di Messina, cioè Antonino Bonaffini “Ninetta” e Marcello Tavilla, che s’era reinventato imprenditore edile e in alcune circostanze si presentava anche come “architetto”, e poi un noto imprenditore edile, Giuseppe Micali.
In manette, tra gli altri, anche un autista in servizio alla Procura di Messina, addetto all’accompagnamento dei magistrati. Intercettato per mesi, avrebbe informato Tavilla dei movimenti del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, riferendogli anche dello stato delle indagini a suo carico. Al centro dell'inchiesta, in particolare, alcuni lavori pubblici a Messina e Mazara del Vallo, oltre a svariate gare in complessi condominiali gestiti da A.Ri.sMe., l’Agenzia per il risanamento di Messina.