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10/04/2020 10:40:00

"Noi fisioterapisti in prima linea ma nell'ombra..."

 Gentile Redazione, da Vostro assiduo e quotidiano lettore, vorrei segnalare quanto segue, come personale ma sicuramente condivisa osservazione di categoria.

Dall'inizio della pandemia nei media non se ne parla ma...

Vorrei, in un periodo oscuro come quello attualmente in atto, che venisse ricordata la mia categoria di operatori sanitari: quella dei fisioterapisti.

Perché se è vero che medici ed infermieri sono in prima linea sotto i riflettori, va anche ricordato che i fisioterapisti lo sono altrettanto ma nell'ombra, almeno mediatica.

Perché noi non abbiamo mai smesso un solo giorno di portare sostegno e non solo fisico, con le nostre competenze insieme alla passione, ai nostri assistiti/pazienti/utenti, negli ospedali come ancora al domicilio, a contatto con realtà di coloro i quali molto spesso non hanno possibilità di scelta.

E questo avviene adesso, anche ella nostra realtà locale Marsalese.

Noi che lasciamo le nostre debolezze fuori dall'uscio per portare una speranza, una luce in più, un aiuto pratico a chi, allettato, ha voglia di tornare a camminare dopo una frattura complessa e/o dopo la protesizzazione di un arto; A coloro che nell'allettamento senza scelta, aspettano che "qualcuno" venga a portare un po' di sollievo dai dolori ma anche dalla solitudine intrappolata tra quattro pareti e due sbarre intorno al proprio letto. Ma anche a chi ha difficoltà cardio-respiratorie e trova in noi la speranza ed un riscontro nelle terapie manuali e motorie mirate; Ed ancora a coloro che, colpiti da patologie neurologiche con varie comorbilità annesse, tornano a sorridere per un piccolo traguardo raggiunto insieme, oggi.

E potrei continuare ad oltranza.

Ma mi piace, più in generale, pensare che, al di fuori del nostro ruolo, quest'emergenza mondiale ci stia insegnando, con i suoi imperativi, quanto la forza nascosta nei nostri animi oggi mai citati ma presenti, renda importante il poter stare vicino nel concreto a chi spera ancora ogni giorno, sapendo quanto grande, per noi operatori sanitari, sia il "sollievo di ritorno" di un loro sorriso quando scende la sera e le nostre paure ed incertezze sulle prospettive del futuro, balzando fuori senza preavviso, rischierebbero di schiacciarci.

Sebbene celati da guanti, mascherine, camici, occhialin, in un tempo in cui si parla di tutto ed a volte di nulla, non dimenticateci perché noi ci siamo ancora e ci saremo sempre.

 

Cordialmente

 

Dott. Fisioterapista Flavio Cirillo