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26/04/2020 18:18:00

Trapani calcio, la Fm Service replica alla società: "Racconta favole e fa la vittima"

 E’ un botta e risposta senza esclusioni di colpi. La Fm Service Srl ha replicato al Trapani calcio che aveva fatto sentire la propria voce dopo il pignoramento della somma di 540 mila euro e il conseguente blocco dei conti bancaria, ad opera dell’ex amministratore della società Maurizio De Simone.

Ecco la nota della Fm Service di cuì è amministratore De Simone: “Sono ormai mesi che si assiste ad una mistificazione degli eventi giudiziari col verosimile intento di fuorviare l’opinione pubblica impedendole di comprendere le reali vicissitudini societarie e, soprattutto, le correlate responsabilitaÌ€. La proprietaÌ€ della societaÌ€ Trapani Calcio Srl continua a raccontare favole e storielle nelle quali eÌ€ solita assumere le vesti di vittima innocente; ma la realtaÌ€, almeno quella emersa dalle aule di giustizia, eÌ€ ben altra. Occorre partire da un punto fermo: i giudizi, quelli veri, si tengono in Tribunale e non certamente sui profili Facebook. L’esposto eÌ€ un coacervo di falsitaÌ€; dallo stesso trapelano accuse infamanti e calunniose che per tali loro “caratteristiche” sono giaÌ€ state sottoposte al vaglio della competente AutoritaÌ€ Giudiziaria.
Le banali contraddizioni in cui l’esponente sovente cade ne dissimulano il reale intento; non occorre essere affermati avvocati o brillanti dottori in giurisprudenza per comprendere che alcun atto illegittimo (cosiÌ€ come rappresentato dall’esponente) eÌ€ suscettibile di pignoramento: se si perviene ad esso vuol dire che vi eÌ€ un titolo e se vi eÌ€ un titolo significa che vi eÌ€ un provvedimento di condanna, provvedimento che nel caso di specie la proprietaÌ€ non ha inteso adempiere”. Orbene, il pignoramento attualmente in essere altro non eÌ€ che la legittima prosecuzione di un altrettanto legittimo provvedimento di condanna emesso dal Tribunale di Trapani, provvedimento che la proprietaÌ€ non ha inteso adempiere, nonostante fosse alla stessa noto sin dal mese di dicembre; in tal senso pessimo eÌ€ il gusto con cui l’esponente giunge persino ad appellarsi all’emergenza sanitaria onde tentare di giustificare una crisi di liquiditaÌ€ nata giaÌ€ con l’avvento della nuova proprietaÌ€.Sapientemente la proprietaÌ€ non svela di essere stata invitata dal Tribunale di Trapani a cercare una soluzione conciliativa; sapientemente la proprietaÌ€ non svela di aver anche provato a chiedere la sospensione dell’efficacia esecutiva del medesimo provvedimento di condanna; sapientemente la proprietaÌ€ non svela come detta richiesta sia stata puntualmente respinta dal Tribunale di Trapani. Del pari fantasiosi e immaginari sono gli astronomici crediti millantati dalla proprietaÌ€; attraverso gli stessi controparte cerca di giustificare i propri inadempimenti essendo tuttavia ben attenta a non far emergere come la fondatezza di detti crediti sia giaÌ€ stata censurata dal Tribunale di Milano, sia nel primo che nel secondo grado del giudizio cautelare. Il disegno criminale inopinatamente ascritto al De Simone altro non eÌ€ che la ferma volontaÌ€ di conseguire quanto gli compete a fronte di una perdurante condotta fraudolenta che ha avuto, ed ha, quale precipuo scopo, quello di acquisire la societaÌ€ calcistica (ed i correlati benefici economici…) senza tuttavia pagarne il prezzo”.

Dopo il pignoramento il Trapani calcio aveva presentato un esposto alla Procura inviandolo per conoscenza anche al Presidente del Tribunale di Trapani, al sindaco, al comando provinciale della Guardia di Finanza, alla Lega B e agli istituti bancari, con il quale “intende richiedere l’intervento dell’Autorità Inquirente sulle manovre poco trasparenti poste in essere dall’ex amministratore della società, . Maurizio De Simone”.
Nell’esposto viene evidenziato “come il disegno criminoso di De Simone, il cui pignoramento presso terzi è soltanto uno degli strumenti giudiziari indebitamente utilizzati dallo stesso per indurre volutamente in errore il Tribunale, miri a depauperare il bene collettivo della società del Trapani Calcio, per acquisire un ingiusto profitto”. Il Trapani Calcio ha inoltre evidenziato come, dagli atti, risulti non dovuta ad Fm Service la somma pari a 350 mila euro mentre sarebbe comprensibile ma non condivisibile il riconoscimento di una somma minore pari a circa 120 mila euro, fermo restando le consistenti somme che a sua volta il Trapani Calcio vanta nei confronti della Fm Service a titolo di danno patrimoniale subito per condotte appropriative e di malversazione per le quali De Simone e altri risultano indagati dalla procura. Danno, per circa 200 mila euro il cui ristoro è stato formalmente richiesto in sede civile e sarà tutelato nell’instaurando procedimento penale.
La società ha altresì sottolineato come “il blocco totale dei conti correnti, la indisponibilità di ingenti somme di denaro ed il blocco delle richieste di finanziamento siano l’effetto incontrollato della perdurante azione criminosa posta in essere dal Sig. De Simone dalla data di cessione della società, ai quali, del resto, si aggiunga anche il deterioramento dei rapporti del Trapani Calcio con la Lega di appartenenza, che hanno comportato il blocco di grosse somme di denaro”.

“Le mirate azioni di disturbo della vecchia gestione – ha scritto ancora la Società - si inseriscono in una fase in cui il Trapani Calcio, seppur con non poche difficoltà a causa del ritardo con cui vengono incassate le somme dagli sponsor, dalla Lega e da terzi, ha adempiuto al pagamento degli emolumenti dei tesserati e sta provvedendo al pagamento degli stipendi dei dipendenti.
Il tutto con la conseguenza di minare - purtroppo con interessate complicità imprenditoriali e mediatiche locali - la continuità aziendale della società per esporla al concreto rischio di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora dalla nuova gestione, dagli stessi sponsor e dai singoli sostenitori, come per esempio gli abbonati a cui dovrà essere restituita la quota non usufruita dell'abbonamento…Tale rischio appare ancor più grave in questa delicata fase gestionale che se compromessa pregiudicherebbe irrimediabilmente la società fino al rischio della mancata iscrizione al prossimo campionato stagione sportiva 2020-2021 ed in un momento storico di emergenza sanitaria-finanziaria-economica legata alla pandemia Covid-19 che ha già di per sé recato una grave pregiudizio alle attività produttive di una vasta platea di aziende”.