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26/04/2020 06:00:00

Mimmo Turano: "Aiutare subito le piccole imprese siciliane. Ripartire non sarà facile"

Mimmo Turano, assessore regionale alle Attività produttive, sono settimane molto intense che hanno portato alla preparazione della cosiddetta fase due. C'è un'economia da far ripartire, come si fa?

 

La situazione è molto complicata perchè il nostro tessuto imprenditoriale è notoriamente fragile. Questa chiusura mette in ginocchio tante piccole imprese siciliane. Per la fase della riapertura, ponendo la serie di limitazioni dettate dal governo nazionale, il sistema Sicilia sarà penalizzato. Penso ai piccoli artigiani, ai laboratori, la ristorazione, i parrucchieri. Abbiamo problemi infrastrutturali, questo è chiaro. Le restrizioni varranno in campo nazionale, ma ci sono intere categorie che lamentano l'impossibilità di lavorare mantenendo con le limitazioni i ritmi di prima. Con questo c'è l'impossibilità di pagare i dipendenti. E' un momento difficile su cui serve l'aiuto di tutti, la collaborazione di tutte le forze politiche, la comprensione dei cittadini.

 

La Finanziaria preparata dal Governo regionale è stata definita “da guerra” da Musumeci, proprio per il contesto eccezionale. Eppure non sembra che ci sia stata una condivisione dalla valanga di emendamenti arrivati a questa finanziaria.

 

Non mi sembra così. La possibilità, da parte dei deputati, di emendare un testo che impegna parecchie risorse, mi sembra soltanto l'esercizio della democrazia. Bisogna essere chiari, il Governo non è il Vangelo. Stiamo provando a trovare le soluzioni giuste e se si trovano con il contributo delle forze politiche non è lesa maestà. Saluto con favore che ci siano forze politiche che intervengano. Il problema è l'ostruzionismo.

 

Appunto. Due deputati dell'Udc, Lo Giudice e Figuccia, hanno presentato quasi una Finanziaria a sé con circa 400 emendamenti.

 

Sono tanti. Ma io non impedisco il diritto a poter emendare una proposta.

 

In questi giorni si parla anche di rimpasto di giunta. Ma è il momento di aprire un dibattito su questo?

 

Volete portarmi in argomenti scivolosi. Ma non credo che ci sarà un rimpasto di giunta in questo senso. Non credo che nella testa delle persone ci sia lo spazio di parlare di poltrone, cambiamenti. Posso usare un termine scurrile? Tutte minchiate sono. Nella mia testa non c'è né il rimpasto, né il mantenimento della poltrona, ma evitare che dopo il lockdown ci siano emergenze sociali ed economiche ed imprese che falliscano. Sto lavorando affinchè le imprese trovino un ristoro per il danno che il Coronavirus sta determinando.

 

Sergio Tancredi è stato espulso dal Movimento 5 Stelle che è praticamente imploso in Sicilia. Non è una buonissima notizia perchè in questo momento serve anche al Governo regionale trovare un'opposizione coesa con cui discutere.

 

Era tutto previsto. Me l'aspettavo. I 5 Stelle sono una forza di opposizione, appena va al governo perde consensi, loro hanno la necessità di farsi opposizione da soli a volte. Hanno utilizzato l'umore delle persone per buttare fuori una classe politica che meritava di essere ridimensionata. Gli elettori poi sanno fare la differenza e premiano le persone corrette.

 

Da dove ricomincia la Sicilia quando ci butteremo tutto questo alle spalle?

 

Non lo butteremo dall'oggi al domani alle spalle. E' cambiato il modo di vedere le cose, il modo di confrontarsi, ci saranno una serie di restrizioni, fino a quando non ci sarà un vaccino, che stravolgeranno le regole del mondo. Nessuno era pronto per fronteggiare emergenze di questo tipo. Ad esempio, l'Italia non costruiva mascherine, perchè economicamente non erano convenienti. C'è una sola ditta in Italia che fa agenti chimici. Voglio dire che una strategia in Italia, e nel Mondo, mancava. In Sicilia abbiamo fatto miracoli. Un po' siamo stati aiutati da fattore imprevedibili che hanno rallentato la diffusione del virus, ma un po' anche Razza e Musumeci sono stati bravissimi. Il presidente ha imposto delle misure rigide prima che lo facesse il governo nazionale.