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08/05/2020 06:00:00

Virus in ritirata in Sicilia e nel Trapanese. Verso le riaperture anticipate

In Sicilia e in provincia di Trapani il Coronavirus indietreggia sempre di più.

In un giorno sull'isola si è registrato il record di guariti, ben 80, e i 7 nuovi positivi fanno avvicinare la Sicilia sempre di più a quella quota 0 nuovi contagi preventivata da tempo e che tarda ad arrivare.


La provincia di Trapani sta scacciando il virus.
Nel giorno in cui l'assessore alla Sanità Ruggero Razza ha annunciato a Marsala la fase due del Covid Hospital, in provincia si registrano soltanto 13 casi. E dato importante e fortemente simbolico è l'azzeramento dei positivi al Covid a Salemi, città che oltre un mese fa è stata dichiarata “zona rossa”.


La Sicilia corre ad ampie falcate verso l'anticipo delle riaperture, non solo con asporto, per bar e ristoranti, e a quelle di centri estetici e parrucchieri. Il Governo nazionale pensa ad una riapertura anticipata in quei territori in cui la curva del contagio è più bassa, come la Sicilia, già dal 18 maggio.
Intanto Musumeci ieri ha fatto mea culpa sullo scandaloso ritardo nell'erogazione delle casse integrazioni alle decine di migliaia di lavoratori.


Bar, ristoranti, parrucchieri ed estetiste aprono prima
"Abbiamo chiesto al governo centrale di fare riaprire parrucchieri e barbieri, crediamo che possano aprire anche i negozi al dettaglio. Penso che potremo allargare le maglie", ha detto ieri il governatore siciliano Nello Musumeci in conferenza stampa. Alla luce dei colloqui con parti sociali e governo nazionale. Quest’ultimo ha fatto intendere che le regioni con un basso numero di contagi potranno anticipare le riaperture di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici.
Sul punto c'è stato un incontro tra i membri del governo regionale e le associazioni di categoria.

 

“Un rigido protocollo sulla sicurezza, accompagnato da un puntuale e ben articolato codice di autoregolamentazione concertato con le parti sociali”. CNA Sicilia prova a scardinare il “muro” della chiusura forzata che si prolunga e penalizza le categorie produttive, nonostante l’avvio della fase 2 dell’emergenza Coronavirus”. Il segretario regionale della Confederazione, Piero Giglione, in audizione alla Terza Commissione Legislativa dell’Ars, assieme ai due dirigenti, Francesco Cuccia di CNA Benessere e Sanità, e Tindaro Germanelli di Cna Alimentare, ha esposto convincenti motivazioni, alla presenza anche dell’assessore alle Attività Produttive Mimmo Turano, affinché si arrivi in tempi rapidi alla riapertura di alcune attività, come quella degli operatori e operatrici che si occupano della cura e benessere della persona.

“In linea con le ultime dichiarazioni del Premier Conte e nel rispetto della curva epidemiologica, che ad oggi offre in Sicilia risultati rassicuranti - spiega Giglione – il governo Musumeci è chiamato a valutare seriamente la possibilità di adottare un nuovo provvedimento. Ci sono tutte le condizioni – aggiunge – per continuare ad allentare le maglie e consentire alle attività economiche di tornare al lavoro, ovviamente nella ristretta osservanza di tutte quelle che sono le prescrizioni a salvaguardia della sicurezza pubblica. E in questa ottica, va attenzionata pure la posizione del settore della ristorazione, il cui esercizio oggi è limitato all’asporto e alla consegna a domicilio. In Commissione Attività Produttive è emersa una volontà complessivamente positiva rispetto a queste due proposte di riapertura riavvicinata. Adesso aspettiamo gli sviluppi. Io sono fiducioso – conclude Giglione – perché lo scenario delineato ha trovato condivisione, suffragato da un contesto, da non sottovalutare, in cui le imprese non percepiscono gli adeguati indennizzi, commisurati agli ingenti danni subiti, non ricevono la liquidità richiesta e soprattutto non trovano ancora alcun riscontro rispetto al tanto decantato quanto necessario e fondamentale fondo perduto. Ostinarsi a mantenere, per decreto, chiuse le aziende, significa condannarle a morte, trasformando di fatto la depressione in recessione economica”.


Cassa integrazione, il mea culpa di Musumeci
"Chiedo scusa a tutte le persone che soffrono, e mi assumo la responsabilità politica di quello che è accaduto". Esordisce così il presidente della Regione Siciliana Musumeci, nella conferenza stampa sui ritardi clamorosi in Sicilia per la cassa integrazione. Per Musumeci "chi è responsabile pagherà".


"Abbiamo espletato 27.500 pratiche in 10 giorni. In teoria siamo oltre il 50%, in pratica no. Perchè mancano altri due passaggi burocratici, e l'Inps prima di erogare si prende qualche altro giorno per le necessarie modifiche. Basta anche un piccolo problema nel modulo che la pratica viene respinta" continua Musumeci.
La vicenda delle dieci euro a pratica chieste dai dipendenti come bonus è stata "un fuoco di paglia, sconfessata dagli stessi sindacati".
Secondo Musumeci la prossima settimana verrà completata la trattazione delle 40.000 pratiche della cassa integrazione: "Vi assicuro che stiamo facendo il possibile".


Sui 100 milioni ai Comuni, per gli indigenti, mai arrivati, Musumeci dice: "Siamo stati i primi in Italia a stanziare una cifra così alta in piena emergenza, da spalmare nel corso dei mesi. I primi 30 milioni sono stati stanziati con il Fondo Sociale Europeo. Non è denaro del nostro bilancio, ma denaro che ci dà l'Unione Europea, che vuole determinati parametri. Purtroppo è così". Oggi su 390 Comuni, 320 hanno già detto si alla convenzione della Regione. Di questi 320, 297 hanno ricevuto i soldi. E anche vero che ancora non possono spenderli. "Nel frattempo ci sono i soldi della Protezione Civile e del governo nazionale". Per Musumeci i 100 milioni sono soldi veri "non illusioni" e "tra qualche giorno arriverà una circolare esplicativa per i Sindaci".

 

 

Il virus sta scomparendo in provincia di Trapani
Scendono a 13 gli attuali positivi al Coronavirus in provincia di Trapani.
Di giorno in giorno sempre più guariti nel Trapanese. In un giorno sono guarite 12 persone.
I dati dell'Asp di Trapani confermano che Salemi, città dichiarata “zona rossa” all'inizio dell'emergenza Covid, non ha più contagiati.
Così sono distribuiti i 13 contagiati per città: 5 ad Alcamo, uno a Castelvetrano, 2 a Mazara, 3 a Trapani, 2 a Valderice. Sono scesi a zero, invece, Campobello, Castellammare, Erice, Gibellina, Marsala, Paceco, Salemi, città che fino a qualche giorno fa contavano dei contagiati.
Su 13 attuali positivi in 4 si trovano ancora ricoverati, di cui uno in terapia intensiva, al Covid Hospital di Marsala. Da quando è cominciata l'emergenza in provincia di Trapani sono state contagiate 125 persone, di cui 107 sono guarite e 5 decedute.

 

In Sicilia boom di guariti
In Sicilia sono 80 le persone guarite dal Coronavirus in un giorno. Un record che consente di far scendere il numero degli attuali positivi. E sono sempre meno i pazienti ricoverati. Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 95.695 (2.696 ieri), su 85.674 persone: di queste sono risultate positive 3.288 (+7), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.127 (-74), 910 sono guarite (+80) e 251 decedute (+1).
Degli attuali 2.127 positivi, 370 pazienti (-14) sono ricoverati - di cui 21 in terapia intensiva (-4) - mentre 1.757 (-60) sono in isolamento domiciliare.