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12/05/2020 06:00:00

La nuova Fase 2 in Sicilia. Dal 18 maggio riaprono bar, ristoranti, parrucchieri e negozi

Da lunedì 18 maggio possono riaprire anche in Sicilia bar, ristoranti e parrucchieri, oltre ai negozi al dettaglio. La nuova fase due è stata partorita ieri sera nel corso dell’attesa videoconferenza tra il premier Conte, il ministro Boccia, e i governatori regionali.


Si è deciso quello che era nell’aria e che i governatori chiedevano, tra cui anche la Sicilia.
Saranno possibili riaperture differenziate nei territori. In sostanza le regioni potranno emettere ordinanze non più restrittive ma anche concedere nuove riaperture. Allo stesso tempo il governo nazionale potrà richiudere tutto se i dati dell’epidemia torneranno a livelli di allerta. Tra le attività che potrebbero riaprire in Sicilia ci sono commercio al dettaglio, ristoranti, bar, centri estetici, parrucchieri.
Entro mercoledì o giovedi di questa settimana saranno pronti i protocolli di sicurezza per i diversi settori, elaborati dal comitato tecnico scientifico di concerto con l'Inail.
Spetterà poi al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, fare un'ordinanza. Ma è certo che verranno accolte le richieste di commercianti, parrucchieri e ristoratori che in questi due mesi di lockdown hanno visto investimenti e risparmi andare in fumo. Tutto però dovrà avvenire secondo protocolli di sicurezza ben chiari. Musumeci ha fatto altre richieste a Conte.
Ieri si sono visti, sempre in videoconferenza, i sindaci siciliani, per fare il punto sulla situazione dei comuni. Una situazione drammatica, proprio per questo chiedono a gran voce regole chiare e soprattutto liquidità.

Fase due: Musumeci a Conte, Sicilia pronta a nuove riaperture
“L'esempio del ponte Morandi di Genova non deve restare in Italia l'eccezione ma deve diventare la normalità, se vogliamo anche in Sicilia accelerare la spesa pubblica e la riapertura dei cantieri".
È quanto ha ribadito ieri sera il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in occasione del confronto con il governo nazionale e gli altri governatori, svoltosi in videoconferenza.
Musumeci ha chiesto al premier di prevedere una riunione operativa del Cipe per riprogrammare risorse comunitarie a favore delle imprese e provare quindi a fronteggiare la crisi economica scaturita dal Coronavirus.
Il governatore della Sicilia si è fatto portavoce delle necessità dei commercianti al dettaglio, di bar e ristoranti e dei parrucchieri, chiedendo l'urgente riapertura dei negozi e dei saloni. In ambito turistico, invece, Musumeci ha chiesto di immaginare misure ragionevoli soprattutto per gli stabilimenti balneari ed ha auspicato che i protocolli di sicurezza siano resi noti già nelle prossime ore.
Sulla mobilità interregionale, infine, il presidente della Regione ha espresso la volontà di mantenere fino al prossimo 31 maggio la chiusura degli accessi all’Isola, "a parte per gli aventi diritto e per i casi particolari”.

I sindaci siciliani: “regole chiare e liquidità”
Regole chiare e liquidità questo chiedono a gran voce gli amministratori di circa 120 Enti locali siciliani riuniti, ieri pomeriggio, in videoconferenza per discutere delle tantissime criticità scaturite dalla pandemia da COVID-19 che oltre a creare una gravissima emergenza sanitaria ha messo in ginocchio tutte le categorie produttive con perdite economiche esponenziali per imprenditori e cittadini.
“I comuni hanno bisogno di anticipazioni di cassa come strumento per ottenere liquidità – hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di ANCI Sicilia per unanime decisione di tutti i presenti – e lo sblocco dei FCDE (Fondo Crediti Dubbia Esigibilità) per fronteggiare la difficile crisi economica in atto e garantire i servizi alle fasce più deboli della popolazione allo stremo”.
“Sono necessarie regole certe che permettano, prima del 18 maggio, agli imprenditori di pianificare e mettere in atto tutti gli interventi necessari per la messa in sicurezza e finanziamenti compensativi delle spese sostenute a fondo perduto”. Continuano Orlando e Alvano
“Chiediamo che venga rifinanziata l’Ordinanza della Protezione Civile del 29 marzo u. s. per sostenere i tanti ‘nuovi poveri’ vittime dei provvedimenti nazionali e regionali che hanno imposto drastiche e necessarie misure di contenimento del contagio mettendo in ginocchio imprenditori e lavoratori e risorse a fondo perduto per permettere una compensazione della fiscalità locale e in particolare della TOSAP e della tassa di soggiorno per ristoratori alberghi, bed and breakfast con il fine di incentivare la ripartenza di un settore fondamentale per i nostri territori quale è il turismo”. Aggiungono Orlando e Alvano.
“Nell’esprimere apprezzamento per l’ottimo lavoro svolto dall’Assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza per prevenire l’emergenza da COVID-19 – conclude il presidente Orlando - chiediamo che si colga questa occasione per non smantellare gli ospedali cosiddetti minori o di montagna che invece rappresentano un importante presidio sanitario per centri spesso sguarniti di altre strutture sanitarie e chiediamo un incontro ANCI Sicilia-Governo nazionale-Governo regionale per sollecitare soluzioni economiche straordinarie e interventi di liquidità possano essere garantite risorse certe e spendibili che permettano alle nostre comunità di ripartire”.
“La Assemblea straordinaria - ha dichiarato, infine, a nome di tutti i presenti il Presidente Leoluca Orlando - ha chiesto al Governo regionale, entro il 15 giugno, di rendere spendibili e con chiarezza di procedure e rendicontazione le somme della legge regionale straordinaria di stabilità”


Virus fermo in provincia di Trapani, si pensa al nuovo Covid Hospital
Non bisogna abbassare la guardia. Ma in provincia di Trapani il virus è praticamente ko.
Lo dicono i dati, lo dice l’Asp, lo dice il fatto che nel Covid Hospital di Marsala ci sono soltanto due persone ricoverate, le stesse dai giorni del picco.

La curva dell’epidemia da coronavirus nella provincia trapanese conferma la tendenza discendente, e in piena Fase 2, dopo oltre due mesi, i numeri indicano che l’indice del contagio è sceso a zero. Da settimane non si registrano nuovi contagi, e gli attuali positivi sono soltanto 10. Questo spinge ad accelerare sul ritorno alla normalità per l’ospedale Paolo Borsellino di Marsala.
Nel Covid-hospital di Marsala il numero dei malati si è ridotto a due, prossimi ormai alle dimissioni, il che rende possibile programmare il ripristino dell’ordinaria attività dell’Ospedale ‘Paolo Borsellino’e la rifunzionalizzazione dell’ex ospedale ‘S.Biagio’ da destinare a Covid-hospital provinciale, così come annunciato dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza, nel corso della sua ultima visita a Marsala.

“Sarà necessario attendere almeno fino al 18 maggio per fare il punto della situazione in relazione all’evoluzione dell’infezione da Covid-19 in considerazione di eventuali nuovi contagi – ha detto il direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabio Damiani –. Solo allora sarà possibile delineare un cronoprogramma per la realizzazione di questo piano di recupero che comunque potrà essere completato non prima di novembre”.

Il progetto di ristrutturazione del nosocomio di piazza San Francesco, un edificio di quattro piani realizzato negli anni’70 con una struttura intelaiata in cemento armato in ottimo stato di conservazione, prevede il completamento dei lavori entro il prossimo autunno assicurando ai cittadini un'area completamente nuova, ristrutturata ed efficiente pronta per un eventuale nuovo picco epidemico invernale.


I dati in provincia di Trapani
Intanto ecco i dati aggiornati. Sono attualmente 10 le persone positive al Covid-19 in provincia di Trapani.
Così distribuiti: Alcamo 3; Buseto Palizzolo 0; Campobello di Mazara 0; Castellammare del Golfo 0; Castelvetrano 1; Erice 0; Gibellina 0; Marsala 0; Mazara del Vallo 2; Paceco 0; Salemi 0; Trapani 3; Valderice 1.

Totale tamponi effettuati: 6.584. Test sierologici su personale sanitario: 3.484. Decessi: 5. Ricoverati: 2 al Covid-hospital di Marsala, di cui uno in Terapia Intensiva.
Guariti e dimessi 110; attuali trasferiti Villa Zina 2.
I dimessi da Covid-hospital Marsala e Sant'Antonio Abate sono guariti e rientrati nei loro domicili privati.


I dati siciliani
Aumentano i guariti dal Covid-19 e diminuisce ancora il conto degli attuali positivi in Sicilia. L'andamento del virus però risulta stabile, ci sono 12 nuovi positivi, ma sono stati fatti pochi tamponi in un giorno, appena 731 contro gli oltre duemila quotidiani fatti nei giorni scorsi. Intanto sono soltanto 12 i ricoverati in terapia intensiva.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 103.134 (+731), su 92.609 persone: di queste sono risultate positive 3.339 (+12 rispetto a domenica), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.062 (-7), 1.020 sono guarite (+18) e 257 decedute (+1).
Degli attuali 2.062 positivi, 287 pazienti (-2) sono ricoverati - di cui 16 in terapia intensiva (0) - mentre 1.775 (-5) sono in isolamento domiciliare.

 

 


Materiale sanitario distribuito dalla Regione
Oltre tredici milioni di dispositivi di protezione individuale e apparecchi sanitari sono stati distribuiti - dall'inizio dell'epidemia fino a ieri - dalla Regione Siciliana, tramite la propria Protezione civile. A beneficiarne, principalmente: strutture sanitarie, case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistite, Comuni, Prefetture, Forze dell'Ordine, Esercito, ex Province, carceri, dipartimenti regionali, Confcommercio e Confesercenti.

In dettaglio, sono stati consegnati: quasi otto milioni di mascherine (chirurgiche, ffp2, Ffp3 e M95); tre milioni e mezzo di guanti; un milione e duecentomila tra camici, calzari, tute e cuffie. Tra gli altri materiali distribuiti anche 52 mila tra occhiali e visiere, oltre 285mila tamponi e kit diagnostici e poco meno di 40 mila apparecchi sanitari. I dpi e il materiale consegnato proviene da acquisti diretti della Regione e della Protezione civile nazionale, oltre che da donazioni di privati.



Cronaca | 2024-06-06 21:25:00
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