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24/05/2020 06:00:00

Coronavirus, calano le vittime. Movida e spiagge prese d'assalto

Movida e spiagge italiane sembrano tornate alla normalità,  ma non è ancora così, e sindaci e presidenti di regioni sono pronti a nuove restrizioni.

I dati - Sono 119 le vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia. In totale i morti salgono così a 32.735. Venerdì l'aumento era stato di 130 vittime. Attualmente sono, invece, 57.752 i malati di coronavirus in Italia, 1.570 meno di venerdì, quando il calo era stato di 1.638.

 138.840 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a venerdì di 2.120. Venerdì l'aumento era stato di 2.160. 86.825 sono i contagiati totali per il coronavirus in Lombardia, 441 più di venerdì, quando l'aumento era stato di 293. L'aumento rappresenta all'incirca il doppio del totale degli incrementi in tutte le altre regioni d'Italia, che è complessivamente di 228. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. 

Lombardia, Fontana: 'Pronto a nuove restrizioni' - "Come ho più volte ribadito, Regione Lombardia è pronta a intervenire, anche con nuove restrizioni, per evitare che tutto il lavoro svolto fin qui grazie alla buona volontà della maggioranza dei cittadini, venga vanificato da alcuni incoscienti". Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, "dopo aver visto nelle ultime ore le foto, i video e le notizie riguardanti assembramenti e movida in diversi comuni lombardi".

Gli altri principali dati - 572 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Coronavirus, 23 meno di venerdì. Di questi, 199 sono in Lombardia, otto meno di venerdì. I malati ricoverati con sintomi sono invece 8.957, con un calo di 262 rispetto a venerdì, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 48.485, con un calo di 1.285 rispetto a venerdì.

Sono 229.327 i contagiati totali per il coronavirus in Italia, 669 più di venerdì. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Venerdì l'incremento nazionale era stato di 652.

Sono meno di duecento i malati di Covid ricoverati in terapia intensiva in Lombardia, precisamente 199, otto meno di venerdì. Una soglia che l'assessore al Welfare Giulio Gallera considera "simbolica". Un dato così basso non si aveva dal 4 marzo. Sono 86.825 in tutto le persone contagiate (+441) con 17.191 tamponi effettuati in un giorno. In calo anche il numero dei ricoverati negli altri reparti, 4.026, due meno di ieri. Il numero dei decessi ha raggiunto i 15.840, di cui 56 in un giorno.

Movida, quasi senza controllo - A cinque giorni dalla riapertura a pieno regime di bar, ristoranti e locali in gran parte d'Italia, le piazze tornano a popolarsi. E nel primo venerdì dal 'liberi tutti', la movida esplode quasi ovunque. Giovani per strada, con bicchieri di birra in mano o seduti in piazza o ai tavoli dei locali, hanno 'riconquistato' i propri spazi. Spesso senza mascherine né distanze di sicurezza. Come in una festa non più trattenuta per il calo dei contagi e per l'estate vicina. Cominciano così a fioccare le prime multe. Sei a Ponte Milvio a Roma e un bar chiuso a Perugia, teatro di una rissa, solo per fare qualche esempio. In entrambi i casi le misure sono scattate per il mancato rispetto delle norme sulle mascherine e il distanziamento. I controlli sono stati rafforzati, ma temendo il peggio nel weekend, i sindaci corrono ai ripari. Così è allarme rosso a Brescia. In una della città più colpite dall'epidemia, il cuore della movida si è riempito e poco prima di mezzanotte è scattato il 'blocco'. La polizia è intervenuta per impedire nuovi ingressi nel piazzale Arnaldo. E il primo cittadino prima minaccia la chiusura.

Spiagge prese d'assalto -  Gli italiani sono tornati al mare, per il primo tuffo di stagione o anche solo per prendere il sole e camminare a piedi nudi nella sabbia. Via libera alla stagione balneare quasi ovunque, da Rimini a Mondello, da Lignano alla Versilia anche se non tutti gli stabilimenti sono riusciti a riaprire in tempo per adeguarsi alle linee guida anti-Covid. E pure i bagnanti hanno dovuto fare i conti con la nuova mole di divieti, controlli e regole necessarie per evitare assembramenti e scongiurare nuovi picchi di contagi da coronavirus. In riviera romagnola Rimini si è popolata di gente fin dalle prime ore del mattino.

Complice il bel tempo, tanti riminesi hanno raggiunto il lungomare dove però non hanno trovato ombrelloni e sdraio a causa del ritardo nei lavori degli stabilimenti. In alcune zone dell'arenile erano ancora al lavoro le ruspe per spianare la sabbia. "Finalmente noi riminesi ci godiamo la nostra spiaggia", dice Sabrina, cliente dell'unico bagno aperto nel tratto di Marina Centro. A Rimini i gestori ancora aspettano l'ordinanza comunale che regola la riapertura degli stabilimenti. Riapertura timida al Lido di Venezia, con quattro stabilimenti e la spiaggia libera pronti a riaccogliere almeno i residenti. Nessuna ressa anche perché la giornata non particolarmente soleggiata non ha aiutato. Altre spiagge attrezzate apriranno fra una settimana mentre le spiagge di Chioggia saranno fruibili fino a metà giugno solo a uso elioterapico.

Gente in spiaggia ma nessun assalto nemmeno a Lignano Sabbiadoro, dove sdraio, ombrelloni e altri servizi non saranno disponibili fino alla fine di maggio-primi di giugno. A Grado sulle spiagge libere sono comparsi picchetti per indicare le distanze da rispettare. Dall'altra parte dello stivale il colpo d'occhio è stato diametralmente opposto. Mondello, la spiaggia più frequentata dai palermitani, fin dalla mattina è tornata affollata, con temperature e scenario decisamente estivi. Una presenza massiccia di persone che ha reso difficile il rispetto delle misure di distanziamento richiesto dalle norme anti coronavirus. Nei primi giorni della fase 2 dopo il lockdown già tanti palermitani avevano preso d'assalto la spiaggia e nella giornata di sabato i numeri sono aumentati.

Sit-in per far riaprire la scuola a settembre - Al grido "la scuola a distanza è la scuola d'emergenza", insegnanti, studenti, genitori e bambini sono scesi in piazza in 19 città italiane per chiedere che da settembre si "torni tutti in classe". Da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Genova a Napoli si sono svolte manifestazioni organizzate dal comitato "Priorità alla scuola". "Apertura delle scuole in presenza e in continuità da settembre": è la richiesta che ha unito le piazze da Nord a Sud. Indossando mascherine e mantenendo le distanze di sicurezza, i partecipanti hanno esposto striscioni e intonato slogan come "finché c'è il pc noi rimaniamo qui" e "la scuola dimenticata in piazza è tornata". Tanti i bimbi che, muniti di gessetti, hanno 'colorato' il sit-in. "Condivido la necessità di quanti chiedono di tornare tra i banchi a settembre. E' una priorità per il governo. Come già detto più volte siamo al lavoro insieme al Cts per la ripresa delle lezioni in presenza e in sicurezza a settembre", ha scritto su Twitter la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina.