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08/06/2020 06:00:00

Marsala, è il tempo della responsabilità. Servono per la città risposte nuove. Un appello 

 L’immagine è quella di uno stagno.

C’è qualcosa che mi turba se guardo la nostra città, Marsala. Ed è dovuta ad una semplice considerazione: è tutto fermo. Anzi, sembra quasi che mandiamo indietro l’orologio.

Se pensiamo alle prossime elezioni, si profila uno scontro uguale a cinque anni fa. Non è un déjà vu, è qualcosa di più. Sono gli stessi candidati, con l’unica differenza che uno adesso è Sindaco uscente. Per il resto, è come se in questi cinque anni non fosse accaduto nulla. Stessi discorsi, stessi temi. Anzi, si affacciano dinosauri della politica come possibili comprimari. Eccola, la mia inquietudine. E’ davvero tutto fermo, in città, come fosse una palude, uno stagno.

Eppure in cinque anni il mondo è cambiato, in modo straordinario, come sempre. Noi, a quanto pare, no.
Bill Gates dice che le persone tendono a sottovalutare i cambiamenti che avvengono nell’arco di cinque anni, e a sopravvalutare quelli che avvengono in mezzo secolo. Ed è vero. In cinque anni avvengono cose straordinarie. Ma, come nel verso di una canzone di Mina, "perfino lontano da niente succede qualcosa / non qui". 
In cinque anni, a volte anche in cinque mesi.
Prendete per esempio il coronavirus.
La pandemia ha cambiato completamente il mondo, in un modo tale che ancora fatichiamo a capirlo, con conseguenze enormi. Siamo solo all’inizio di una grande crisi, non solo economica. Siamo all'alba di un ciclo del nostro tempo che richiede coraggio, inventiva, visione. Perché (come abbiamo ricordato su Tp24 qualche giorno fa parlando del nostro lungomare) ci sono anche grandi opportunità, per ripensare le città, reinventare le comunità.

In giro vedo molta approssimazione, un tirare a campare: “Socco arrinesci si cunta”. Potrei fare un elenco lunghissimo di piccole e grandi cose che mi lasciano a bocca aperta. Non si può pensare a rilanciare un’economia, ad esempio, soltanto parlando di suolo pubblico per i locali. La nostra città ha spazi tali, all’aperto e non, che potrebbe garantire alle scuole la normale apertura dell’anno scolastico. Ma bisognerebbe pensarci ora, non a Settembre. Così come è incredibile che non ci sia uno straccio di idea per i bambini, dei campus estivi, soprattutto per i bambini delle periferie. Sono stato ad Amabilina, qualche giorno fa, i ragazzini giocavano tra i rifiuti. E anche quella è Marsala. 

Questo periodo di lockdown, tutto quello che stiamo vivendo, ha creato tra le persone delle domande nuove. Noi abbiamo risposte vecchie, inadeguate.

In autunno si voterà. E sarà tutto prevedibile. Tutto noioso. Tot liste, tot voti, ogni tot di voti un assessore. Tutto anche potenzialmente dannoso. 

Che fare?
Tp24 non si è mai nascosto dietro la domanda più antipatica di tutte: che possiamo fare?
D’altronde, se si siamo qui è perché ci piace il potere. Il potere inteso non come linea di comando (in questo senso, siamo anzi allergici ...) ma come possibilità. Potere come cioè quello che "possiamo" fare per noi, per gli altri, per la città.

Quindi, cosa POSSIAMO fare? 

Abbiamo lanciato nei mesi scorsi la piattaforma "Marsala in Comune". E' stata un successo. Abbiamo ricevute tante proposte, alcune davvero qualificate, su cosa si può fare per la città. Ci sono risorse impensabili, in questa comunità, voci che chiedono di essere ascoltate, di poter dare il loro contributo di esperienza, conoscenza delle cose. Ne è venuto fuori anche un metodo di lavoro, che per alcuni è scontato, per la politica locale è nuovo: non guardare ai singoli problemi come tali, ma come tassello di un problema più grande. Per capirci: il problema non sono i pontili allo Stagnone (che vergogna!), o il porto, il problema è che Marsala non ha mai pensato davvero al rapporto con il mare e sarebbe l'ora di aprire un dossier che riguardi tutto, da Birgi al porto, dalle spiagge al lungomare.

Non possiamo stare a guardare. Intorno a me vedo persone con la mia stessa inquietudine e che mi dicono: tutto qui?. Un mare di gente non andrà a votare di questo passo, o voterà il meno peggio, o tanto per, o per l'amico / parente candidato consigliere. No, non può finire così. Ecco perché abbiamo deciso di passare allo step successivo. Che in una parola è questo: vediamoci. Organizziamo un incontro. E’ l’appello che rivolgo alle persone inquiete e smarrite come me, a chi vuole dare un contributo di idee. Lo voglio fare presto, perché il tempo è poco. Non c'è nessun candidato Sindaco, non ci sono trucchi e non c'è inganno, c'è solo la necessità di vedersi. Non sarà un appuntamento aperto al pubblico, ce lo impongono le misure di sicurezza, e anche il buon senso. Penso ad un gruppo di 30 - 50 persone. Alcune le contatterò io, cercando di rappresentare un po' tutti. Non dobbiamo riunire solo commercialisti, o solo abitanti del centro storico. Chi vuole partecipare può inviare una mail a giacomodigirolamo@gmail.com, perchè sicuramente c'è qualcuno che sta dicendo in questo momento: e io perché no? La riunione la faremo a breve, in uno spazio aperto, possibilmente, così è più facile. 

Tutti non possiamo essere, ma nessuno è escluso. Ci saranno altre occasioni, magari altri incontri tematici. Vediamoci, mettiamo insieme le nostre inquietudini. Male che vada potremo dare un segnale e un contributo a chi si vorrà candidare. Ed è già tanto. 

Parleremo di tutto, tranne di chi sarà il prossimo sindaco di Marsala. 

Insomma, si tratta di muovere le acque dello stagno, lanciare un sasso. Ma senza nascondere la mano. 

Giacomo Di Girolamo



Editoriali | 2024-12-11 06:00:00
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