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06/07/2020 06:00:00

Marsala 2020. La candidatura di Andreana Patti, e il "metodo Tranchida" che spacca il centrosinistra

Campagna elettorale partita a Marsala, i nomi dei candidati alla carica di sindaco ci sono quasi tutti, gli schieramenti anche e le posizioni iniziano a delinearsi meglio.

Andreana Patti ha scritto una lettera appello alla città di Marsala, in salsa romanzata, con il tocco del politichese e con il retro della malcelata candidatura a sindaco.

Sulla Patti ci sono varie convergenze, di estrazione diversa, che cammineranno insieme sotto il simbolo del civismo, con la bandiera del cosiddetto “metodo Tranchida”, che ha visto mettere insieme a Trapani una coalizione trasversale, ampia, che gli ha consentito di vincere le elezioni.
L’operazione che si vorrebbe portare avanti a Marsala è la stessa, da Trapani fanno sapere che il sindaco Tranchida è completamente disinteressato.
Intanto proseguono gli incontri e la volontà di farla diventare una candidatura unitaria per il centrosinistra.
Impossibile. Il sindaco uscente, Alberto Di Girolamo, non farà il passo indietro e logica politica impone anche che l’uscente non si sottoponga alle primarie di coalizione, semmai direttamente al voto degli elettori.


Un anno fa la candidatura della Patti era un rumors piuttosto insistente, Tp24 aveva annusato quella strada, gli addetti ai lavori smentirono. Oggi, invece, i fatti ci dicono che non solo la Patti potrebbe essere una candidata sindaco ma che è sostenuta da Salvatore Ombra da una parte, da Annamaria Angileri dall’altra (attuale assessora della giunta Di Girolamo) dal neo movimento di Daniele Nuccio e da una buona fetta del Partito Democratico. Insomma, il centrosinistra si spacca in maniera evidente e fa preoccupare gli attuali consiglieri in sostegno del sindaco uscente. Luana Alagna lo evidenzia: “E’ legittimo avere aspirazioni personali, bello vedere disponibilità per lavorare per il bene della propria comunità. Io ho le mie idee maturate da un lavoro quotidiano con le vicende amministrative della città: Alberto Di Girolamo è stato un baluardo di legalità e trasparenza e ha coniugato l’onestà alla visione politica. La sua esperienza amministrativa è un patrimonio politico e civico oggi insostituibile che la sinistra dovrebbe rivendicare piuttosto che ignorare o peggio screditare. Avanzare ipotesi di candidature alternative senza aver mai manifestato la volontà di voler dialogare con il sindaco uscente e la sua amministrazione mi pare solo un già visto tentativo di fissione nucleare, quel virus che affligge Ia sinistra da sempre, e che ha come risultato concreto il favorire altre logiche che, seppur legittime, non hanno come fine ultimo e nobile il però decantato “bene della città “ o meglio della “sinistra”. Tentare di mistificare i risultati di questo quinquennio è una strategia che peserà sull’emancipazione culturale che la comunità merita e che qualcuno sfrutterà per riportare la città alla tradizionale dinamica conservativa piuttosto che progressista”.
Insomma il duello delle parti è iniziato.
Ma cosa dice la Patti in questa lettera? Che la pandemia ci ha cambiati.
C’è voluto il Covid per capire cosa un bravo amministratore deve fare: “C'era l'urgenza di dover decidere sui bisogni primari e la sicurezza dei cittadini, c'era il dovere di assicurarsi che l'organizzazione non mortificasse le decisioni prese e, infine, c'erano le insonnie che mi interrogavano sul fatto che essere un Amministratore significa che le necessità di una Città devono restare saldamente al centro dei propri pensieri e della propria vita”.
E poi continua con la retorica da campagna elettorale che vede al centro le periferie, le campagne (chissà perché tutti se ne ricordano solo al momento del voto) e il rilancio della città che passa dall’orgoglio dell’essere marsalese: “La Città intera, le Contrade, le nostre campagne, il nostro mare, i luoghi in cui sono nata e quelli in cui ho prestato il mio servizio scout possono essere posti nuovamente al centro del dibattito e delle nostre aspirazioni di riscatto”.
Il problema non è fare delle frazioni momento di confronto e di dibattito, il fatto è non abbandonarle, il fatto è sviluppare progetti fattibili e nell’immediato. Gli abitanti delle contrade hanno già sentito tanto, troppo. Visto niente.
E poi ancora la Patti che interviene sui figli di questa città di cui andare orgogliosi ( chi ha fiuto in politica ne comprenderà l’assist): “Abbiamo figli di questa nostra Città che ci fanno essere orgogliosi: scienziati, professori universitari, giovani imprenditori emergenti di startup innovative che sono pronti a scrivere contenuti di interventi per una Marsala 2030!”.

Insomma, la storia si ripete: trattasi di operazione elettorale benedetta da una parte del Pd, dalla giunta trapanese, da una serie di imprenditori marsalesi.
A supporto della Patti ci sarebbero anche alcuni ex esponenti del Movimento Cinque Stelle, transitati adesso in “Attiva Sicilia” con Sergio Tancredi.
La lettera è un appello all’unità, magari pensando che Di Girolamo possa fare un passo indietro e quindi il centrosinistra unirsi attorno alla figura dell’assessora trapanese.
Cosa fanno gli altri candidati? Aldo Rodriquez non si ritira, farà la sua corsa e non ha intenzione di convergere su altri candidati o presunti tali.
Giulia Adamo è in campo, sta incontrando una serie di imprenditori locali, le categorie produttive, in allestimento ci sono le liste. Di questa coalizione, insistenti indiscrezioni, dicono che faccia parte anche Doriana Licata.
Massimo Grillo non ha ancora sciolto la riserva, lo farà per ultimo, così affermano i rappresentanti delle sue liste.
Luglio è il mese in cui il dado verrà tratto.

 

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