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08/07/2020 09:24:00

Antico Mercato e giovani immigrati, l'intervento di Libera, Arché e Amici del Terzo Mondo

Su quanto accaduto sabato sera all'ingresso dell'Antico Mercato di Marsala, con alcuni ragazzi immigrati che non hanno avuto accesso al locale, perché i buttafuori lo hanno impedito, c'è l'intervento con una nota pubblica e congiunta delle associazioni Libera, Arché e Amici del Terzo Mondo. Qui la nota completa  delle tre associazioni: 

In merito alla vicenda riferita da diversi portali on line e ampiamenti diffusi tramite social media, i rappresentanti delle associazioni Amici del terzo mondo, Archè e Libera antimafia, relativamente al diniego all’ingresso di un gruppo di giovani africani presso l’antico mercato di Marsala, avvenuto sabato 4 luglio ultimo scorso, hanno incontrato i giovani protagonisti della vicenda stessa.

Questi infatti sono ragazzi già noti a queste associazioni avendo gli stessi nel passato partecipato a diversi momenti di socializzazione e per avere pertanto instaurato positivi rapporti di amicizia. Durante l’incontro, finalizzato a meglio comprendere le modalità con cui i fatti si sono svolti, i giovani africani hanno di fatto riferito quanto già dal video, dagli stessi realizzato e messo in onda, è dato poter constatare:
- Il servizio di sicurezza all’entrata dell’antico mercato vieta l’ingresso al gruppetto di giovani africani;
- I giovani africani instaurano una pacifica conversazione con i due “buttafuori” ai quali chiedono spiegazioni del perché del divieto;
- Uno dei due buttafuori specifica che all’interno dell’Antico Mercato non v’è nessun loro connazionale (quindi a nessun africano è stato consentito l’accesso)
- Quando i ragazzi chiedono se è perché sono neri i due buttafuori spiegano di avere ricevuto l’ordine di non fare entrare loro e di non avere nessuna colpa e di non essere razzisti ma di stare lavorando
- I ragazzi continuano a conversare in maniera pacifica e senza alcun tipo di alterazione dei toni o dei comportamenti che sono rimasti composti e pacifici e educati.

Parlando con i ragazzi si è venuti a conoscenza di una serie di comportamenti di mal tolleranza agiti verso i giovani africani e di come spesso siano oggetto di dileggio da parte di gruppi di persone, per lo più giovani e giovanissimi, marsalesi.
I ragazzi africani riferiscono di episodi in cui vengono allontanati da luoghi di ritrovo della città, malgrado da parte loro non vi sia nessun atteggiamento minimamente molesto mentre da parte di ragazzi marsalesi vi siano tentativi di provocare una qualsiasi reazione da parte dei ragazzi africani, probabilmente per giustificare eventuali aggressioni e comportamenti ancora più violenti.

I ragazzi riferiscono che sino ad ora sono riusciti ad evitare situazioni di maggior rischio della loro incolumità preferendo non cedere alle provocazioni ed allontanandosi dai luoghi teatro delle gratuite provocazioni.
Ora, per comprovata conoscenza diretta, a queste associazioni non risulta che questi ragazzi siano degli attaccabrighe, o che facciano uso di alcoolici o di stupefacenti, mentre appare acclarata la loro indole pacifica e la loro tendenza alla socievolezza.
Però spiace ascoltare da parte loro storie di intolleranza razzista e di minacce ed aggressioni subìte e della loro percezione di non essere presenze gradite in città malgrado da parte loro siano posti in essere comportamenti più che educati.
Pertanto queste associazioni hanno voluto rappresentare a questi giovani la loro vicinanza e la loro solidarietà ed hanno espresso il proprio rammarico per quanto accaduto. Intendono sottolineare come certamente a fronte di episodi così tristi ed esecrabili vi siano però gesti concreti di fraterna vicinanza e concreta solidarietà e sincera amicizia.

Ma un richiamo va fatto alle istituzioni cittadine che si occupano di educazione dei giovani con particolare riferimento alle istituzioni scolastiche affinchè approntino piani e programmi educativi che tengano conto del serpeggiante fenomeno del sentimento razzista affinchè si possano sensibilizzare i ragazzi a modelli di comportamento ispirati al rispetto della diversità;
alle istituzioni di tutela dei cittadini e quindi alle forze di polizia che possano far sentire l’amichevole vicinanza a ragazzi di fatto abbandonati in un Paese straniero a cui chiedono sicurezza e protezione, affinchè possano ad essi rivolgersi con fiducia e tranquillità;
agli amministratori della città, affinchè rendano più sicuri i luoghi di ritrovo da parte dei giovani attraverso il continuo monitoraggio con l’ausilio della polizia municipale e avviino campagne pedagogiche volte alla sensibilizzazione antirazzista e antiviolenta;
ai cittadini tutti, affinchè il proprio atteggiamento non sia di ostilità ma di accoglimento di chi ha il diverso colore della pelle, o il diverso idioma o diversa la religione, come si conviene ad un Paese civile che vanta tra l’altro una forte emigrazione in altri Paesi del mondo.
Queste Asssociazioni condannano pertanto ogni manifestazione di violenza o di intolleranza verso chiunque così come quegli atteggiamenti di indifferenza che in realtà costituiscono il fertile terreno dove prosperare razzismo e xenofobia.



Cronaca | 2024-04-23 17:20:00
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