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28/08/2020 18:10:00

Taglio dei parlamentari? Solo demagogia

Accontonata la parentesi ironica della candidatura, la riflessione che scriverò era obbligatoria non ci si poteva esimere.

Avevo pensato che il referendum sul taglio dei parlamentari su cui a settembre saremo chiamati ad esprimerci, fosse una scelta di coscienza, come qualcuno vuole propinare l'istituzione del registro dei bambini mai nati. Intanto necessita una precisazione a tal proposito, il provvedimento a memoria era calendarizzato 18 mesi orsono, magicamente è stato discusso e approvato a ridosso delle elezioni, chissà perché? Per lisciare il pelo agli elettori cattolici? Il dubbio sorge.

Poi dopo il sit in dei giorni scorsi molto partecipato, ho riascoltato la motivazione ossia :"ritenuto che non esiste nessuna norma che disciplini in maniera opportuna la sepoltura dei feti partoriti anzitempo, prima della 28^ settimana [...]".

Evidentemente per il consiglio comunale di Marsala il DPR 285 del 1990 nel dettaglio articolo 7, capoverso 2 e 3, sono inopportuni, che dire il registro con modifica regolamentare è" illuminante".

La mia coscienza conferma per l'ennesima volta che la norma è medievale. Per il quesito referendario, la mia coscienza afferma non si può tagliare la democrazia. È indubbio che la classe politica a qualsiasi livello ha fatto disaffezionare (eufemismo) i cittadini, ma essa non è nè marziana o venusiana, non è imposta, NOI la scegliamo.

La riduzione deciderebbe che un parlamentare rappresenti oltre 100mila abitanti anziché i 63mila attuali, nella cosiddetta camera bassa (Camera dei Deputati), porrebbe l'Italia all'ultimo posto per rappresentatività anche nelle nazioni fuori dall'Eurozona. Una maggiore distorsione democratica se la riduzione non è accompagnata da una legge elettorale adeguata. Dobbiamo chiedere la libertà di scegliere con la reintroduzione della preferenza, non la riduzione, quella sarebbe una vera riforma. Altrimenti è solo demagogia.


Vittorio Alfieri