Anche quest’anno il Blue Sea Land di Mazara del Vallo ha proposto un Forum sull’Africa per fare il punto sui progetti di cooperazione internazionale e per mettere a confronto le diverse esperienze dei Paesi africani rispetto al Covid-19. L’incontro, tenutosi sulla piattaforma informatica www.bluesealand.org, è stato introdotto dal Presidente del Distretto Pesca, Nino Carlino.
Il primo intervento è stato quello del Direttore Generale della Cooperazione per lo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, Giorgio Marrapodi. Il coordinamento è stato gestito da Massimo Zaurrini, Direttore di Africa e Affari. “Il continente africano – ha detto Zaurrini – è stato il meno colpito dal Covid-19 ma i contraccolpi economici sono stati comunque gravi. L’Africa è più abituata a gestire le epidemie e ha saputo fornire le giuste risposte al problema. A ciò deve aggiungersi il fatto che la popolazione africana, oggi composta da 1 miliardo e 300 milioni di abitanti, è fatta prevalentemente da giovani che, come si sa, risentono meno degli effetti del virus.”
Al Forum è intervenuto anche Ramzy Steno dell’Ambasciata Egiziana in Italia, il quale, però, ha riferito dei gravi effetti economici del Covid-19 nel suo Paese, specialmente nei settori della Pesca e dell’Acquacoltura, dove l’accesso ai mercati è stato più difficile. “L’Egitto – ha detto Ramzy Steno – ha aumentato la capacità di congelamento dei prodotti alimentari per sostenere i pescatori disoccupati.” Per il Ghana ha partecipato al Forum Africa Eudora Quartey Korateng, Ambasciatrice in Italia del Paese africano. “In Ghana – ha detto la Korateng – in primavera si sono registrati solo 3 casi. Il governo ha agito bene per contenere l’epidemia. Il Ghana intende continuare la collaborazione con il Distretto della Pesca siciliano che è stata avviata da alcuni anni, soprattutto nel campo dell’acquacoltura.”
Le conclusioni sono state affidate a Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia in Tunisia. Italia, Europa ed Africa sono intimamente legati – ha dichiarato l’Ambasciatore Fanara – il destino dell’Europa è nel Mediterraneo. La Tunisia, pur avendo gestito bene la diffusione del Covid ha subito un forte contraccolpo in diversi settori dell’economia. Tutto ciò ha creato una pressione sugli aspetti migratori. Occorre investire di più in integrazione e cooperazione ricordando sempre che l’Italia è il primo Paese esportatore in Tunisia. La sicurezza nel Mediterraneo – ha concluso Fanara – è una priorità della politica estera italiana per creare pace, prosperità ed integrazione.”