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06/11/2020 06:00:00

Coronavirus, 1127 positivi nel trapanese. Record di contagi e vittime in Sicilia

16,25 - Sono 1.127 (ieri 1.072) i positivi totali in provincia di Trapani, il dato aggiornato ad oggi 6 novembre è al netto di decessi e guariti.

Sono due i nuovi decessi nelle ultime 24 ore e portano il totale a 42. Le città più colpite romangono Alcamo e Trapani entrambe con 217 contagi e Marsala 141.

Ecco come sono distribuiti i positivi nei 24 comuni: Alcamo 217; Buseto Palizzolo 7; Calatafimi-Segesta 6; Campobello di Mazara 1 3; Castellammare del Golfo 53; Castelvetrano 83; Custonaci 29; Erice 47; Favignana 4; Gibellina 10; Marsala 141; Mazara del Vallo 106; Paceco 32; Pantelleria 36; Partanna 23; Poggioreale 1; Salaparuta 4; Salemi 16, Santa Ninfa 1; Trapani 217; Valderice 34; Vita 2, San Vito Lo Capo 40; Petrosino 5.

I guariti dall'inizio dell'epidemia 888 (+34 rispetto a ieri). I ricoverati in terapia intensiva 6, i ricoverati – del territorio – non in terapia intensiva 45 (+1 rispetto a ieri). Il totale dei tamponi effettuati oggi (il dato è parziale) sono 341, mentre sono stati effettuati 592 tamponi per la ricerca dell'antigene.

10,25 -  A Marsala screening per gli studenti degli istituti superiori di Marsala e Petrosino. Sarà curato dal Centro Operativo Comunale (COC) di Protezione civile di Marsala a supporterà dell’Azienda sanitaria provinciale che per tre giorni - a partire da domani e fino a Lunedì 9 Novembre - effettuerà un’indagine diagnostica volta ad individuare positività da covid tra la popolazione scolastica. Interessati allo screening con “tampone rapido in drive in” sono gli studenti degli Istituti superiori di Marsala e Petrosino, nonché i loro familiari.

L’urgenza dell’attività rappresentata dall’Asp, infatti, ha spinto il sindaco Massimo Grillo - quale Autorità territoriale di Protezione Civile - a convocare ieri la prima riunione del COC, istituito lo scorso 4 Novembre con provvedimento dello stesso primo cittadino. “Questo incontro di presentazione ci proietta già nella fase operativa di nostra competenza, ha affermato il sindaco Grillo nel suo intervento introduttivo. D’altra parte, il periodo è emergenziale e il COC è proprio istituito per svolgere attività di tutela, prevenzione e assistenza organizzativa, al fine di affrontare e gestire al meglio gli eventi calamitosi. Oggi è a rischio la salute pubblica e la mia prima premura è stata quella di dotare la Città di questa importante struttura operativa che, da questo momento, coordinerà ogni intervento di Protezione civile sul territorio”.

Dopo il saluto di Federica Cappello, assessore del Comune di Petrosino, a scendere nel dettaglio degli aspetti logistici a supporto dell’Asp è stato il dr. Vincenzo Menfi, commissario capo della Polizia municipale. Lo stesso ha illustrato ai componenti del COC - ne fa parte, assieme a dirigenti e funzionari comunali, anche il medico Benedetto Di Dia, responsabile distrettuale Igiene pubblica - che lo screening si svolgerà nell’area attrezzata della Zona Stadio. Qui, tra Sabato e Domenica, confluiranno studenti e genitori (circa 7 mila i convocati, suddivisi a scaglioni dalla stessa Asp), cui offriranno assistenza sanitaria medici e infermieri. Al personale comunale, vigili e volontari il compito di assicurare i servizi organizzativi legati all’accoglienza delle persone e dei veicoli, nonché al loro successivo deflusso.

06,00 - Sono 1072 gli attuali positivi al Coronavirus in provincia di Trapani, il dato è al netto dei decessi e dei guariti. Sono addirittura 1322 i nuovi positivi in Sicilia, record assoluto dall'inizio della pandemia e purtroppo si registra anche il record di decessi 25. Sono 34.505 i nuovi contagi tutto il Paese. Con 445 decessi nelle ultime 24 ore in Italia le vittime ora sono 40.192.

Ecco come sono distribuiti i positivi nei 24 comuni: Alcamo 212, Buseto Palizzolo 7, Calatafimi Segesta 5, Campobello di Mazara 12, Castellammare del Golfo 53, Castelvetrano 80, Custonaci 25, Erice 48, Favignana 4, Gibellina 9, Marsala 138, Mazara del Vallo 94, Paceco 24, Pantelleria 29, Partanna 22, Poggioreale 1, Salaparuta 3, Salemi 19, Santa Ninfa 2, Trapani 213, Valderice 33, Vita 2, San Vito Lo Capo 32, Petrosino 5. Per un totale di 1072 casi di positività.

I deceduti sono 40, i guariti totali sono 854 (ieri 822). Attualmente si trovano ricoverati in terapia intensiva 6 pazienti e 44 persone del territorio, ricoverate nei reparti Covid. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 319 tamponi molecolari e 641 tamponi per la ricerca dell'antigene.

Record di contagi e di vittime in Sicilia - L'Isola entra in zona arancione con dei dati per nulla positivi in Sicilia. Sono 1322 i nuovi contagi in 24 ore, mai così tanti. E mai così tante le vittime in un giorno: 25, che fanno salire il conto a 594 in totale. Sono stati fatti più di 9497 tamponi, mai così tanti. I guariti/dimessi in 24 ore sono 389. Le persone ricoverate sono 1.147 (+ 42), 157 in terapia intensiva (+9). 
Con i nuovi casi salgono così a 18.526 gli attuali positivi con un incremento di 908. Di questi 1.304 sono i ricoverati: 1147 in regime ordinario con un aumento di 45 e 157 in terapia intensiva con un aumento di nove ricoveri. In isolamento domiciliare sono 17.222. I guariti sono 389. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 521, Catania 292, Messina 99, Ragusa 117, Trapani 86, Siracusa 152, Agrigento 2, Caltanissetta 23, Enna 20.

Ospedali sempre più sotto pressione in Sicilia Occidentale - Rimangono, al momento, quattro posti presso l'ospedale Cervello, dieci al nosocomio di Partinico, quattro al Paolo Borsellino di Marsala e dieci, attivabili ove fosse necessario, all'Ismett di Palermo. Nel piano della Regione, inoltre, c'è un incremento di 416 posti in più per pazienti gravi entro novembre, ma intanto si assiste a code di ambulanze nei pronto soccorsi come è successo nelle scorse ore all’ospedale di Partinico, dove i mezzi hanno fatto la fila per poter ricoverare i positivi sintomatici. Una pressione che sta mettendo sotto stress il personale sanitario: ad alleviare la loro fatica potrebbero arrivare 907 medici che hanno chiesto di poter lavorare a Palermo rispondendo all’avviso pubblico della Regione. Si tratta di giovani appena laureati, specializzandi, professionisti in pensione e medici stranieri.

Azione, ambulanze in coda la risposta a Musumeci - “Gli ospedali al collasso, le ambulanze in coda e le persone che aspettano tamponi da settimane sono la risposta alle lagne del presidente Musumeci sulla zona arancione per la Sicilia” lo afferma Giangiacomo Palazzolo, membro del comitato promotore nazionale di Azione e sindaco di Cinisi. “Non sono un sostenitore del governo Conte - prosegue Palazzolo - ma denunciare come fanno Musumeci e addirittura il presidente dell’Ars Miccichè la classificazione arancione della Sicilia come una specie di ritorsione è indice di totale scollamento dalla realtà, un infantilismo politico che in questa situazione non ci possiamo permettere”. L’esponente siciliano del partito di Carlo Calenda aggiunge: “comprendo la preoccupazione e lo sconforto di tante attività economiche, le restrizioni saranno un sacrificio enorme e mi auguro che il governo nazionale sia solerte nel prevedere i necessari ristori. Però - aggiunge Palazzolo - deve essere chiaro che se siamo in questa situazione in Sicilia, con la sanità stremata e il tessuto produttivo in crisi, è perché qualcuno non ha fatto il suo dovere. Sapevamo tutti che il virus avrebbe preso vigore con l’autunno e invece di prepararci il governo regionale ha passato l’estate a crogiolarsi nelle facezie di Ambelia, Dolce e Gabbana e del Giro d’Italia, rimandando incomprensibilmente le necessarie strategie di prevenzione e di rafforzamento del sistema sanitario”. “Musumeci invece di indignarsi o di guardare a cosa accade nelle altre regioni venga a vedere le ambulanze in coda davanti agli ospedali, forse troverà le risposte che sta cercando” conclude Palazzolo. 

La conferenza stampa dell'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza:

 I 21 indicatori che stabiliscono le fasce di rischio per le Regioni - 1 Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo; 2 Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo; 3 Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo; 4 Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo; 5 Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale); 6 Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale); 7 Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese; 8 Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi; 9 Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale); 10 Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng; 11 Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento; 12 Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata ima regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati; 13 Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni; 14 Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione);15 Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana (opzionale); 16 Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno; 17 Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito); 18 Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note; 19 Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale); 20 Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19; 21 Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.

Continua a salire la curva epidemica in Italia: sono 34.505 i nuovi contagi, contro i 30.550 di 24 ore fa. Aumenta di tanto il numero di decessi: sono 445 contro i 352 di ieri, portando il totale delle vittime dell’epidemia in Italia a 40.192. Record dei tamponi, 219.884, quando ieri ne erano stati processati 211.831. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

"L'aggiornamento sui dati di oggi non va bene, con 34.500 casi, non è un buon segnale anche perchè la percentuale di tamponi positivi supera il 10%. Anche i decessi 445, sono molti. Circa 220 mila tamponi, 99 in terapia intensiva. Nei giorni scorsi la situazione sembrava essersi stabilizzata pur tenendo conto della variabilita quotidiana ma il dato di oggi ci dice che sembra che globalmente ancora il virus corre e frenarlo è necessario". Lo ha detto il direttore Prevenzione Gianni Rezza alla conferenza stampa del ministero della Salute.

"Si lavora su indicatori come incidenza, Rt, occupazione posti letto: se c'è un regione con apparentemente pochi casi e ha alta occupazione terapie intensive, quella è una regione in sofferenza . Sono dati che vanno letti nella loro interezza. Dati che fanno riferimento a incidenza, Rt e resilienza", ha affermato Rezza, sottolineando che dopo 14 giorni ci potrà essere una descalation per le regioni, cosi come se nella prossima cabina di regia ci fossero situazioni diverse, altre regioni potrebbero diventare rosse. Inoltre il sistema non è così rigido e c'e' la possibilita di fare zone rosse anche in una regione che non è rossa.